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Attualità | 25 gennaio 2021, 13:10

Savona, il Vescovo Marino incontra i giornalisti: "La pandemia ci ha spiazzato e rivelato le nostre fragilità"

Sul campo nomadi della Fontanassa: "Problema non affrontato da anni, bisognerà trovare una soluzione tra la giusta legalità e il rispetto di queste persone"

Savona, il Vescovo Marino incontra i giornalisti: "La pandemia ci ha spiazzato e rivelato le nostre fragilità"

 

"La pandemia ha svelato un'apocalisse, tanti aspetti di fragilità della nostra società che c'erano già prima. La pandemia non ci chiederà di fare cose nuove, essere vicini ai poveri e agli ultimi infatti era un aspetto fondamentale anche pre Covid".

Con queste parole il vescovo della diocesi di Savona-Noli Calogero Marino ha accolto i giornalisti invitati nella ricorrenza di San Francesco di Sales, festa a loro dedicata. Dopo un momento di preghiera. Don Gero si è soffermato con i cronisti locali presenti sull'attuale situazione sanitaria.

La pandemia ci ha spiazzato e chiede alla comunità cristiana di prendere per mano le ferite, coltivare la cultura della cura. Il rischio è che aspettiamo che finisca ma ci sono tante cose da fare come giocare con i figli, chiamare i parenti, gli amici, pregare. Il virus ha rivelato le nostre fragilità e nei confronti di queste siamo rimasti spiazzati, fa parte della nostra vita" ha continuato il Vescovo della Diocesi di Savona-Noli.

Un pensiero è andato anche ai giovani e ai problemi che il Covid sta creando soprattutto in questa seconda fase.

"Di fronte al grande dolore e la sofferenza drammatica degli adolescenti bisogna essere ospitali. I nostri giovani sono stati bravissimi infatti in questi mesi hanno 'perso' tutto, la scuola e la socialità e nella seconda ondata hanno accusato il problema, lo spazio di ascolto per loro è molto importante - ha proseguito Don Gero - La scuola però ha retto, sono contento di come gli insegnanti hanno gestito".

"Spero che ritorneremo al più presto possibile a togliere le mascherine, ad abbracciarci, ma per quanto riguarda come ne usciremo dipende da noi, come sapremo gestire il post Covid, con il coraggio di cambiare prassi" ha proseguito.

In un passaggio si è soffermato anche sulle prossime elezioni comunali di Savona, con un consiglio dato al futuro nuovo primo cittadino.

"Il nuovo sindaco dovrà avere attenzione a pensare ad una città aperta, ospitale, vivibile, conviviale. Il campus non deve rimanere un enclave distante della città" ha specificato Calogero Marino.

Un tema che tiene banco da anni a Savona è il campo nomadi della Fontanassa. Nella giornata di domani è stato convocato in Prefettura il Comitato per l'Ordine e la sicurezza pubblica con al centro proprio l'ordinanza del sindaco Ilaria Caprioglio per la demolizione delle baracche abusive che avrebbe dovuto partire oggi ma che è stata rinviata visti i problemi riscontrati da alcune famiglie che abitano nelle costruzioni.

"Del campo nomadi me ne sono occupato tanto negli ultimi due mesi, non spetta alla chiesa dare indicazioni tecniche su cosa deve fare, credo però che sia un problema che non è stato affrontato da diversi anni, è stato trascurato - il commento del Vescovo - in tutte le città del mondo non è importato molto dei sinti e dei rom, sono cittadini italiani e anche cattolici, bisognerà trovare una soluzione tra la giusta legalità e il rispetto di queste persone. Deve decidere la politica. Certo mi dispiace".

Un pensiero è andato anche alla possibile chiusura del Convento dei Cappuccini e alla Chiesa della Madonna degli Angeli.

"Non è diretta responsabilità della Diocesi di Savona ma della Provincia ligure dei Cappuccini. Non so cosa decideranno, posso dire che mi piacerebbe rimanessero a Savona, sono consapevole però che l'età avanzata e il numero limitato dei cappuccini non è da sottovalutare" spiega il vescovo.

"La chiesa è di proprietà dea parrocchia San Giuseppe e come curia ce ne stiamo occupando insieme al parroco Don Riccardo, il problema è che è isolata e soggetta al vandalismo o si trova una soluzione per la protezione o ogni restauro è la premessa per un attacco vandalistico" ha continuato Don Angelo Magnano.

In conclusione spazio ad una riflessione di Papa Bergoglio.

"Papa Francesco ha citato la frase che non è un epoca del cambiamento ma che è un cambiamento d'epoca. È legato sia alla rivoluzione digitale che alla pandemia. Questi due fattori complicano molto le cose, cosa vuol dire essere uomini in questa fase di transizione è complicato".

 

Luciano Parodi

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