/ Sanità

Sanità | 30 gennaio 2021, 07:10

Vaccino anti Covid, nella seconda fase via alla vaccinazione ai donatori di sangue?

Lo ha annunciato Giovanni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute e dovrebbe partire dopo gli anziani e le persone con più di una patologia clinica pregressa, immunodeficienze e/o disabilità

Vaccino anti Covid, nella seconda fase via alla vaccinazione ai donatori di sangue?

Via libera alla vaccinazione contro il Covid anche per i donatori di sangue subito dopo gli anziani e le persone con più di una patologia clinica pregressa, immunodeficienze e/o disabilità.                                               

Ad annunciarlo è il dottor Giovanni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute, in una nota scritta il 22 gennaio ai Responsabili  delle Strutture Regionali di coordinamento delle attività trasfusionali, alle associazioni e federazioni del dono del sangue ed emocomponenti e  agli assessori alla Sanità delle Regioni e Province autonome manifestando l’accoglimento delle sollecitazioni pervenute dalle associazioni del dono.   

Quindi appena verranno concluse le vaccinazioni di richiamo agli operatori sanitari, al personale e agli ospiti delle rsa e ai volontari delle pubbliche assistenze, si procederà con gli anziani e con le persone con diverse patologie e successivamente probabilmente anche con i donatori di sangue.

Il gesto solidaristico dei donatori di sangue viene definito infatti essenziale ai fini degli obiettivi del sistema sanitario mazionale, per questo i donatori di sangue potranno essere sottoposti a vaccinazione anti-Covid in una fase successiva rispetto alle categorie già individuate come prioritarie.
  
Verrà sottoposto a vaccinazione anche il personale sanitario operante presso le unità di raccolta e il personale associativo che collabora attivamente nella gestione dei donatori.

 Come ha commentato il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola, «siamo molto contenti che il ministero abbia riconosciuto il valore della donazione come gesto essenziale allo scopo di raggiungere e mantenere l’autosufficienza. Proprio durante la pandemia la scelta volontaria e non remunerata di migliaia di donatori ha permesso al nostro sistema di reggere l’urto del virus e agli ospedali di continuare a garantire terapie e interventi salvavita. Assicurare il prima possibile il vaccino ai nostri volontari significa compiere un gesto concreto non solo di riconoscenza, ma anche della tangibile intenzione di mantenere solido e affidabile il nostro sistema sanitario».

“I donatori di sangue - spiega Giovanni Musso, Presidente Nazionale FIDAS - compiono un gesto fondamentale per la tutela di tante persone affette da patologie o che subiscono incidenti e traumi, che necessitano di trapianti o anche solo per le conseguenze legate al parto. Il vaccino sarà una doppia tutela, in primis per il donatore, di conseguenza per i sui congiunti, ma anche per assicurare le scorte di sangue necessarie per le terapie trasfusionali che avvengono quotidianamente. La scelta di poter vaccinare i donatori in maniera successiva al personale sanitario e alle persone più deboli è una scelta che dimostra consapevolezza del fondamentale ruolo rivestito dai donatori”.

Luciano Parodi

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di SavonaNews.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium