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Al Direttore | 23 febbraio 2021, 11:41

Attentato nella Repubblica del Congo, il cordoglio ai parenti delle vittime da Fratelli d'Italia

"La loro vita spenta nell’onorare ragioni e impegni istituzionali di altissimo profilo umano, improrogabili e sempre urgenti come quelli della solidarietà, della difesa dei diritti umanitari, dell’assistenza"

Attentato nella Repubblica del Congo, il cordoglio ai parenti delle vittime da Fratelli d'Italia

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di cordoglio del responsabile regionale di Fratelli d’Italia della Liguria per i rapporti con le Forze dell'Ordine e i Vigili del Fuoco, Alfio Sciutto.

"Con la presente si esprime la massima vicinanza e il cordoglio alle famiglie, agli amici ed ai colleghi delle 2 vittime italiane nella Repubblica Democratica del Congo. I fatti violenti accaduti ieri mattina sulla strada che attraversa il 'Virunga National Park' a pochi chilometri da Goma, lasciano sgomento chi assiste inerme da lontano.

Nessuna guerriglia tra fazioni rivoltose ad innescare l’atrocità del gesto, ma il selvaggio attacco pare, di un gruppo armato di 5 persone ai danni di un convoglio delle Nazioni Unite composto da due soli veicoli non scortati in missione ufficiale per il programma 'World Food Program', composto da sette persone tra cui il nostro Ambasciatore italiano a Kinshasa Luca Attanasio e il Carabiniere della sua scorta Vittorio Iacovacci, oltre che al Capo delegazione dell’Unione Europea per la stabilizzazione della Repubblica Democratica del Congo.

La morte tragica, violenta, lontani migliaia di chilometri dalle loro case e dalle loro famiglie, sotto il sole africano, insieme a quella del loro autista Mustapha Milambo, ci corre contro come un maglio di ferro che batte contro il viso. Ci fa chiudere gli occhi e pensare a cosa può essere successo in quella foresta del centro Africa ai connazionali uccisi con armi da fuoco, da quelli che sembrerebbero essere ribelli ruandesi del FDLR (forze democratiche per la liberazione del Ruanda) e preoccupa inoltre anche il destino imprevedibile di altre tre persone del gruppo rapite.

Comprenderemo dalle numerose notizie della giornata chi fossero questi due meravigliosi italiani, la cui vita è stata spenta nell’onorare ragioni e impegni istituzionali di altissimo profilo umano, improrogabili e sempre urgenti come quelli della solidarietà, della difesa dei diritti umanitari, dell’assistenza a popoli lontani che necessitano di aiuto e presenza, anche ad opera di un giovane Ambasciatore e di un altrettanto giovane Carabiniere posto a presidio della sua incolumità, istituzioni in cui entrambi identificavano il loro impegno in centro Africa, pur conoscendone il potenziale livello di rischio.

La mia più totale solidarietà va a quelle persone che restano e che li conoscevano ed amavano; i familiari, i parenti, gli amici, i colleghi, ed anche noi stessi, che perdiamo due compatrioti esemplari. Attorno loro si stringe l’abbraccio commosso di una Nazione, l’Italia, ed il mio, nella speranza che le indagini delegate al ROS dal Procuratore Capo di Roma, insieme alle Forze di Polizia locali, possano perlomeno portare alla luce la verità sui fatti accaduti ed individuare ed assicurare alla giustizia i responsabili di tanto dolore causato ingiustamente".

Lettera firmata

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