“In Italia ben 11.712 beni culturali potenzialmente soggetti a fenomeni franosi sono nelle aree a pericolosità elevata e molto elevata, raggiungono complessivamente 37.847 unità se si considerano anche quelli ubicati in aree a minore pericolosità; i monumenti a rischio alluvioni sono 31.137 nello scenario a pericolosità media e raggiungono i 39.426 in quello a scarsa probabilità di accadimento o relativo a eventi estremi. Per la loro salvaguardia è importante valutare anche lo scenario meno probabile tenuto conto che in caso di evento i danni prodotti al patrimonio culturale sarebbero inestimabili e irreversibili”: ad affermarlo è Rosario Santanastasio, presidente nazionale di ArcheoClub d’Italia.
“In Liguria – aggiunge Santanastasio – il 6,1% dei beni culturali è minacciato dal rischio frana mentre sono decisamente più numerosi quelli a medio rischio idraulico (3.712), il 25,3% del totale; quanto è accaduto a Camogli dove a franare non è stato un bene culturale ma comunque un cimitero induce una riflessione importante sulla sicurezza del territorio che può minacciare anche i siti d’interesse culturale”.
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