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Economia | 24 febbraio 2021, 10:30

Banca Carige, il Consiglio di Amministrazione approva i risultati preliminari consolidati al 31 dicembre 2020

Il commento dell'Amministratore Delegato di Banca Carige, Francesco Guido.

Banca Carige, il Consiglio di Amministrazione approva i risultati preliminari consolidati al 31 dicembre 2020

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Carige riunitosi in data 23 febbraio ha approvato i risultati consolidati preliminari al 31 dicembre 2020, che si riferiscono all’esercizio di 11 mesi della gestione ordinaria iniziata il 1° febbraio 2020 dopo la chiusura dell’Amministrazione Straordinaria, durata 13 mesi.

Nel severo contesto economico determinato dalla pandemia, e riverberatosi anche sui conti economici di tutto il Sistema bancario, il Gruppo ha chiuso i risultati preliminari con una perdita netta di €185,3 milioni (€161,1 milioni ante imposte), superiore, quindi, rispetto alle previsioni del Piano Strategico elaborate nel luglio 2019 dai Commissari Straordinari, che per l’intero 2020 delineavano una perdita di €78,0 milioni.

Nell’ultimo trimestre del 2020 si sono consolidate le evidenze di accelerazione dei ricavi con il margine di interesse e le commissioni che confermano il trend di crescita rilevato nel terzo trimestre (rispettivamente +28,1% e +11,5% rispetto al secondo trimestre).

Il margine di intermediazione (pari a €378,0 milioni), grazie anche agli utili da negoziazione e da cessione di asset, risulta in linea con le previsioni di Piano Strategico 2019-235 elaborato ante- pandemia (€371,2 milioni la previsione dell’intero 2020 ricondotta a undici mesi) e in crescita, nel quarto trimestre, del 31,6% rispetto al terzo trimestre. La strutturale riduzione conseguita sui costi (CAGR oneri operativi core -7% dal 2017), trova conferma nell’andamento delle spese per il personale e delle altre spese amministrative (complessivamente pari a €416,7 milioni negli undici mesi), che colgono appieno le previsioni di Piano (€417,0 milioni le previsioni di Piano ricondotte ad undici mesi).

La necessità di contabilizzare poste non ricorrenti ed elementi straordinari, prevalentemente legati a rischi residui degli esercizi precedenti e all’incorporazione dello scenario pandemico, ha avuto impatti in termini di maggiori rettifiche di valore su crediti per circa €40,0 milioni (€91,8 milioni rispetto a €52,0 milioni delle previsioni di Piano ricondotte a undici mesi) e di ulteriori accantonamenti prudenziali per complessivi €47,0 milioni, non prevedibili a Piano.

In generale nell’ultimo trimestre dell’esercizio si è consolidato lo sviluppo dei volumi dopo l’inversione di tendenza delle attività di raccolta e di impiego rilevata nel terzo trimestre, che si è riflessa in crescite superiori alla media di mercato della raccolta indiretta (+2,8%6 rispetto al +1,6% medio del mercato7), dei crediti netti verso clientela al netto dei PCT (+2,2%6 rispetto a -0,5% del mercato7) e nel conseguente incremento8 del margine di interesse (+14,9% rispetto al -3,4% del mercato9) e delle commissioni nette (+0,4% rispetto al -3,4% del mercato10), in costanza di oneri operativi11 in diminuzione (-3,9% rispetto al -2,4% del mercato10).

In particolare, l’operatività della Banca ha conseguito risultati di eccellenza nell’ambito dei finanziamenti assistiti dalle garanzie statali, con volumi concessi per €2,4 miliardi (pari a quasi 3 volte la quota di mercato sugli impieghi e al 32% del totale dei finanziamenti erogati in Liguria), e nel collocamento dei prodotti di Risparmio Gestito (+8,4% vs +1,8% del sistema, pari a quasi 5 volte la performance dei competitors).

Banca Carige ha affrontato la crisi pandemica mantenendo un profilo di rischio estremamente contenuto anche in virtù delle cessioni di credito deteriorato realizzate nel corso degli 11 mesi,
con un coverage medio di portafoglio che si attesta al 52,3% (53,8% inclusi i write-off), e con un NPE ratio (incidenza dei crediti deteriorati sul portafoglio crediti) lordo e netto in ulteriore riduzione, rispettivamente pari al 5,1% e al 2,5%; il presidio sul rischio di credito è destinato a migliorare ulteriormente grazie alla già prevista operazione di cessione di parte del portafoglio leasing, di prossima finalizzazione. A questo si aggiungono i benefici derivanti dai nuovi finanziamenti garantiti dallo Stato concessi a sostegno del tessuto economico produttivo dei territori di riferimento, che hanno permesso di mettere in sicurezza una quota rilevante del portafoglio crediti: l’80,3% del portafoglio in bonis è assistito da garanzia reale e/o garanzia statale e, della restante parte, l’88% circa si trova in classe di rating medio-alta.

La conclusione dell’azione di derisking e l’erogazione dei finanziamenti garantiti dallo Stato si riflettono anche sul livello di RWA – Risk Weighted Assets (determinato secondo l’approccio standard), che scende a €9,4 miliardi e sugli indicatori di solidità patrimoniale, che si attestano su livelli superiori a quelli regolamentari comprensivi di guidance: il CET1 ratio phased-in sale al 12,8%12 (12,0% al 31 gennaio 2020) e il Total Capital ratio phased-in al 15,1% (13,9% al 31 gennaio 2020).

Francesco Guido, Amministratore Delegato di Banca Carige, commenta i risultati del suo primo anno di mandato: “Le gravi condizioni di contesto del 2020 non hanno impedito a Carige di chiudere l’anno con performance commerciali e con crescite di ricavi sempre superiori alle medie di sistema e, in numerosi ambiti, di primato assoluto. Carige conferma la propria identità di banca con basso profilo di rischio, lanciata verso il recupero progressivo della piena redditività. Il mio pensiero va a tutto il Personale della Banca che si è contraddistinto in questa eccezionale prova di resilienza e di impegno”.

c.s.

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