Nell'Italia settentrionale, occupata militarmente dalle truppe tedesche e governata formalmente dai fascisti della Repubblica Sociale, ma di fatto dai nazisti, le fabbriche organizzano uno sciopero con le parole d'ordine di PANE e PACE, uno sciopero cioè contro il carovita che affama il popolo e contro la guerra che sta devastando il Paese.
Lo sciopero riesce nonostante la minaccia delle autorità nazifasciste che lo avrebbero considerato atto sovversivo con tutte le conseguenze del caso.
E infatti le conseguenze non si fecero attendere. Organizzatori dello sciopero o semplici operai furono rastrellati dalla polizia e deportati dai tedeschi in Germania.
Tra i deportati alcuni operai della Piaggio di Finale Ligure.
La loro vicenda viene ricordata da Claudia Carosi e Stefania Bonora in questi video che il Centro Studi COSTITUZIONE E DEMOCRAZIA mette a disposizione di tutti: