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Economia | 15 marzo 2021, 09:35

Cos'è la Lean Production e quali vantaggi offre alle aziende che la implementano

Le origini di questa metodologia evoluta risalgono agli anni '50 del secolo scorso

Cos'è la Lean Production e quali vantaggi offre alle aziende che la implementano

La Lean Production (che si può tradurre in italiano con "produzione snella") è quel termine che fa riferimento ad un insieme di metodi ed attività che permettono di ottimizzare i processi operativi delle aziende. Sono 4 gli aspetti principali che contraddistinguono la filosofia della produzione snella:

  • Definire il valore in base a cosa è disposto a pagare il cliente;

  • Identificare le attività che non creano valore;

  • Intercettare ed azzerare gli sprechi aziendali;

  • Ricercare la perfezione attraverso costanti miglioramenti.

Le origini del Lean Thinking

Le origini di questa metodologia evoluta risalgono agli anni '50 del secolo scorso. In quegli anni la Toyota Motor Company era un'azienda in gravi condizioni di salute, a cui serviva un cambiamento dirompente per poter sopravvivere. Taiichi Ohno, ingegnere giapponese nonchè fondatore di questo sistema di produzione, comprende la necessità di ottimizzare le poche risorse disponibili, instaurando un innovativo concetto di ottimizzazione riassumibile nel suo motto:"fare di più facendo meno". L’obiettivo di Ohno era quello di incrementare l’efficienza dell'azienda attraverso il passaggio da una produzione "push" (spinta verso il cliente) ad una "pull" (ossia tirata dal cliente).

Un saggio pubblicato nel 1990 da J.P. Womack e D.T. Jones, in cui si parlava per la prima volta di "Lean Production" in riferimento al modello Toyota incentrato sull’azzeramento degli sprechi, fu il primo passo all'esportazione di questo modello nell'Occidente. Nasce così il Lean Thinking, ossia una vera e propria filosofia di azione che mira a snellire le condizioni interne dei processi aziendali, basandosi sul miglioramento continuo e costante dei processi operativi.

Individuazione degli sprechi


Gli sprechi sono quelle attività non produttive che non conferiscono alcun valore aggiunto al prodotto.Tutte le attività che non producono valore aggiunto al prodotto sono considerate degli sprechi e, in quanto tali, vanno eliminate.

Gli sprechi sono qualcosa da evitare in qualsiasi ambito. Ma prima bisogna logicamente individuarli. Chi si occupa di scovarli nella Lean Production? Con la metodologia Lean Six Sigma è possibile identificare 7 tipologie di sprechi:

  • Difetti: possono rallentare la produzione e aggiungere costi se rilevati dal cliente.

  • Sovrapproduzione: consiste nel produrre più di quello che ha ordinato il cliente.

  • Tempi di attesa: si manifestano quando un operatore o un macchinario sono fermi perchè in attesa di materiale.

  • Trasporti: non comportano trasformazione nè aumento di valore nel prodotto, pertanto devono essere ridotti al minimo costo possibile, poichè non apportano valore aggiunto al cliente.

  • Scorte: rappresentano quelle materie prime e semilavorati presenti tra le varie fasi di lavorazione, non giustificate da ordini di lavoro.



  • Movimentazione: si intendono quei movimenti improduttivi che comportano spostamenti inutili dovuti strutture sovradimensionate e movimenti imputabili a posti di lavoro mal studiati.

  • Perdite di processo: si manifestano quando ci sono lavorazioni inutili che non danno valore aggiunto al cliente (il processo produttivo richiede più risorse del necessario a causa di mancanza di mezzi).

Quali sono i benefici per le aziende


Malgrado l'elevato potenziale, la Lean Production è ancora poco diffusa in Italia. Il motivo è probabilmente più legato all'inerzia, poichè si tratta comunque di un cambiamento importante nella logica organizzativa. Tuttavia, se il Lean Thinking venisse applicato correttamente, le aziende potrebbero riscontrare vantaggi importanti in termini di riduzione degli sprechi, di riduzione dei costi di produzione e delle scorte di magazzino, di abbattimento degli orari di lavoro (e quindi un incremento della flessibilità nelle relazioni con il personale) e di miglioramento della capacità produttiva dell'organizzazione.

In questo modo le aziende possono iniziare a sviluppare una cultura diffusa del miglioramento costante all’interno dell’organizzazione aziendale.



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