Piero Santi rompe gli indugi in una ventosa domenica di marzo: “Alle elezioni comunali mi presenterò con una mia lista civica”. Una decisione maturata nelle ultime ore.
“Lo devo a decine di elettori che mi chiedono di candidarmi sindaco e che mi offrono la disponibilità a impegnarsi al mio fianco - spiega - Non avrò problemi a presentare ai savonesi una lista civica competitiva”.
Notizia ferale per il centrodestra che perde un alleato “pesante”. Santi è da trent’anni consigliere comunale con l’anima Dc mai rinnegata. Si è costruito nel tempo, con favori e grande disponibilità, un tesoretto di elettori che coltiva giorno dopo giorno come un prato di rose. Ha un migliaio di consensi personali. Nessun altro in città come lui. E’ un campione di consensi anche sui social che usa con garbo ed efficacia. In questi ultimi cinque anni è stato uno degli assessori più efficienti, puntuali nelle risposte ai cittadini e fedeli nei confronti del sindaco.
Alcuni suoi colleghi con la puzza al naso lo denigrano definendolo un “marchettaro”, come se loro fossero anime candide. Certo, il clientelismo non è sconosciuto a Santi, ma alla gente piace così: tu mi aiuti nelle piccole incombenze burocratiche, oppure mi risolvi problemi di interesse pubblico (l’erba da falciare in un giardino, il marciapiede pericoloso, la buca nell’asfalto) ed io ti voto. Sulla carta sarebbe stato il candidato sindaco ideale del centrodestra, ma la Lega ha alzato un muro invalicabile. E così Santi, anche aiutato dallo slittamento delle elezioni, ha deciso di fare da solo. Sarà l’ago della bilancia nella sfida tra centrosinistra e centrodestra.