/ Attualità

Attualità | 27 marzo 2021, 08:00

Parco del finalese, i verdi rilanciano la proposta dopo il successo del "DanteDì"

"Il valore della 'Passeggiata Dantesca' di Noli con finalità storico-culturali"

Gabriello Castellazzi, portavoce della Federazione dei Verdi della provincia di Savona

Gabriello Castellazzi, portavoce della Federazione dei Verdi della provincia di Savona

"Dopo il successo del “DanteDì” che ha ricordato  il “sommo poeta” nel giorno in cui fece i primi passi di quel fantastico e straordinario viaggio iniziato (per convenzione) all'alba del 25 marzo 1300,  i “Verdi” savonesi prendono atto con piacere della decisione ministeriale di far diventare tale data la 'Giornata di Dante per la diffusione di messaggi culturali legati alla nostra lingua e alle nostre tradizioni'". Cosi commenta Gabriello Castellazzi, il portavoce della Federazione dei Verdi della provincia di Savona. 

"In questo contesto i Verdi riterrebbero di grande interesse, per tutto il finalese, un ulteriore rilancio, a Noli, della “Passeggiata Dantesca” sommando nuove iniziative collegate al mondo della scuola: studio del territorio (ecosistema mediterraneo e vestigia medievali) nell'ottica di un rilancio del turismo culturale. Tutto questo dovrebbe avvenire in sinergia con le altre valenze naturali e archeologiche del territorio tra Noli, Borgio Verezzi e i comuni dell' immediato entroterra". 

"A partire dalla proposta avanzata da 'Italia Nostra', già nel lontano 1970, di istituire il 'Parco del finalese', il comune di Noli è stato naturalmente inserito come componente necessaria per la grande biodiversità presente sull'altopiano delle Manie e le ricche testimonianze storico-culturali. Il 'Parco', come tutti sanno, ha una sua ragion d'essere per la possibilità di mettere in evidenza, anche a fini turistici, beni ambientali e  patrimonio storico-archeologico. Questa unione virtuosa tra natura e cultura da oggi potrebbe essere collegata al 'DanteDì' e diventare, all'inizio di ogni primavera, un momento di attrazione per iniziative legate a quell'avvenimento che ha lasciato un segno indelebile nella comunità nolese: la presenza storica, sul suo territorio, del 'ghibellin fuggiasco'".

"'Vassi in Sanleo e discendesi in Noli'... 'Noi salavam per entro'l sasso rotto - e d'ogne lato ne stringea lo stremo - e piedi e man volea il suol di sotto'. (Le note terzine che lui poteva scrivere solo conoscendo bene le peculiari caratteristiche dei luoghi). Dante aveva un'idea precisa di Noli (in allora una florida “Repubblica marinara”) e se ci sono state  discussioni sul suo effettivo viaggio a Parigi,  dati storici inequivocabili hanno segnalato la sua presenza nel sud della Francia, un' area geografica che certamente raggiunse attraverso le Alpi Marittime, su di un percorso rimasto impresso nella sua memoria e che divenne poi materia per la stesura delle famose terzine". 

"Anche se alcuni storici insinuano come il viaggio da Lerici a La Turbie fosse avvenuto solo via mare, appare invece logico considerare l'alternarsi di tratti percorsi su barche e in terraferma. Il passaggio a Capo Noli è sempre stato un problema per la navigazione costiera, è quindi plausibile la sosta di Dante a Noli, che proseguì poi a piedi percorrendo mulattiere e sentieri impervi" prosegue. 

"L'istituzione da parte dei nolesi della 'Passeggiata Dantesca' è già stata particolarmente apprezzata, ma da oggi può essere rilanciata con un doppio significato storico- naturalistico nell'ambito dell' auspicabile 'Parco del finalese', in un contesto storico ricco di suggestioni, arricchito dai beni archeologici di fama internazionale che si trovano nel comune di Finale Ligure". 

"Ecco una breve traccia della 'Passeggiata': partendo da via XXV Aprile,  proseguendo verso Capo Noli, si passa vicino ai ruderi delle chiese romaniche di 'S. Lazzaro' e 'S. Margherita'. Il primo edificio fu costruito dai 'Cavalieri di Rodi' per accogliere e assistere i pellegrini, mentre la chiesa di 'S. Margherita' venne edificata nel X secolo, probabilmente su di un tempio pagano dato il ritrovamento in loco di un'urna cineraria romana incorporata nella parete laterale e utilizzata come acquasantiera (oggi il prezioso reperto è custodito nella Sala consiliare del Comune di Noli)". 

"Il sentiero sale decisamente in cima a Capo Noli, poi passando per le Terre Rosse ridiscente a Voze e nel centro storico di Noli. Lungo tutto il percorso si trovano pannelli didattici. L'ambiente naturale che si attraversa è rappresentativo di un eccezionale patrimonio di 'biodiversità' ed è un bene oggi tutelato da precise norme europee (sito di Interesse Comunitario). Molte guide reperibili in ogni libreria illustrano in modo compiuto tutte le caratteristiche di questo prezioso angolo di Liguria: un luogo geografico che, per natura e storia, potrà diventare un giorno il 'Parco del Regionale del finalese'" conclude Castellazzi. 

Comunicato stampa

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di SavonaNews.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium