Somministrazione del vaccino AstraZeneca consigliata dal Ministro della Salute Roberto Speranza alle persone con più di 60 anni e il dibattito che si fa sempre più acceso sul siero che nei primi mesi era sconsigliato proprio per le fasce di popolazione di età più avanzata.
Il dottor Giorgio Menardo, ex primario di Medicina e Gastroenterologia all'ospedale San Paolo di Savona ha provato a far chiarezza in un'intervista con ASSFAD del quale è direttore del comitato scientifico.
"Per comprendere quanto sta succedendo è utile ricordare la successione degli eventi: Il Regno Unito (UK) approva il vaccino Pfizer il 2 dicembre e AstraZeneca il 30 Dicembre 2020 per tutti dai 18 anni in su. EMA , l’agenzia europea, approva Pfizer il 21 dicembre 2020, Moderna il 6 gennaio e AstraZeneca il 29 gennaio 2021 AIFA, l’agenzia Italiana approva Pfizer il 22/12/2020, Moderna il 7 Gennaio e Astrazeneca il 30 Gennaio Le agenzie UK e EU approvano tutti e tre i vaccini dai 18 anni in su senza limiti di età. Poiché nella sperimentazione ci sono poche persone con più di 65 anni, alcuni paesi europei, fra i quali l’Italia, raccomandano di impiegare AZ sotto i 55/ 60 anni temendo che non protegga efficacemente gli ultra sessantacinquenni dall’infezione. Esperienze successive sulla popolazione inglese dimostrano l’efficacia di AZ anche negli anziani" ha spiegato Menardo.
"Quando AZ viene usato su grandi numeri (34 milioni di persone) vengono osservati 222 casi di trombosi rari ma gravi quasi tutti verificatisi in persone con meno di 50 anni e in maggioranza donne. Da qui la raccomandazione di usare il vaccino AZ preferibilmente nelle persone con più di 60 anni e di immunizzare i giovani con gli altri vaccini. L’agenzia inglese, raccomanda di non usare AZ sotto i 30 anni. Questi cambiamenti nelle indicazioni possono disorientare, ma dovrebbero invece rassicurare perché dimostrano che la farmacovigilanza, che segue l’andamento dei farmaci dopo la loro immissione in commercio, funziona e bene" prosegue il dottore.
"Non era possibile scoprire questi effetti collaterali prima di mettere in commercio AZ? No perché si tratta di eventi rarissimi: meno di uno su centomila persone vaccinate e le sperimentazioni di questi vaccini sono state condotte su 30-40 mila casi ed i vantaggi apparvero subito tali che non sarebbe stato etico prolungare la sperimentazione. Bisogna ricordare che questo vaccino ha salvato e sta salvando migliaia di vite umane e per questo l’EMA ha ribadito che il bilancio resta largamente positivo. Nelle persone con più di 60 anni gli eventi trombo embolici sono stati, nei vaccinati, meno che nei non vaccinati. Coloro che hanno fatto già la prima dose del vaccino Astrazeneca possono fare la seconda senza timori infatti i rari casi di trombosi descritti si sono verificati tutti dopo la prima dose, nessuno dopo la seconda" conclude il direttore del Comitato Scientifico della onlus savonese.