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Sanità | 08 aprile 2021, 11:53

AstraZeneca agli over 60: nuove linee per la somministrazione dal Ministero

Chi ha ricevuto già la prima dose procederà al richiamo con lo stesso siero. Rezza: "Abbattere la mortalità nelle fasce più anziane e bloccare la trasmissione in quelle più giovani"

AstraZeneca agli over 60: nuove linee per la somministrazione dal Ministero

Dopo le rassicurazioni di Ema sui maggiori benefici rispetto ai rischi legati alla somministrazione del vaccino Vaxzevria senza porre limiti alla somministrazione in base all'età, arrivano nuove linee guida dal Ministero della Salute sull'impiego del siero prodotto da AstraZeneca.

I casi di trombosi verificatisi prevalentemente in determinate fasce di età, pur ritenuti "effetti collaterali indesiderati molto rari" sia dall'ente europeo del farmaco, che ha ribadito ancora come i benefici ne superino i rischi, sia dall'agenzia italiana Aifa, hanno spinto il ministro Speranza a emettere una circolare con le nuove linee guida, con la somministrazione consigliata alle persone con più di 60 anni. Fermo restando il divieto sotto i 18 anni.

Nessuna novità invece per chi ha già ricevuto la prima dose del tanto discusso vaccino, dove viene confermato l'impiego di Vaxzevria anche per la seconda dose di richiamo.

Questa nuova svolta porterà inevitabilmente il governo a rivedere il suo tormentato piano vaccinale. Proprio ieri infatti, nella conferenza stampa che ha seguito quella dell'Ema e preceduto la stesura della circolare, il direttore del reparto Prevenzione del Ministero Gianni Rezza ha parlato di queste modifiche: "Grazie a questo vaccino la mortalità in Inghilterra è stata fortemente abbattuta. AstraZeneca ha dimostrato grande efficacia nel prevenire le forme gravi di malattia anche nella popolazione più anziana. Le strategie devono essere flessibili quando si affronta una pandemia sconosciuta come questa. La cosa migliore, secondo me, è dare priorità agli anziani per scendere via via con le età e continuare nell'opera di abbattimento dell'incidenza della malattia. Nel frattempo bisogneranno elaborare le miglior strategie in modo da accelerare la campagna vaccinale nel modo migliore possibile".

"E' chiaro che nel momento in cui si decide di modificare l'uso sulle fasce di età anche le strategie ne risentono e forse ne potremmo trarre vantaggio. Se io dovessi scegliere abbatterei prima di tutto la mortalità concentrandomi sulle più alte fasce d'età. Vaccinare le fasce di età 20-40 anni con vaccini che assicurino all'80% di bloccare la trasmissione del virus possiamo accelerare la corsa verso l'immunità di comunità" ha poi concluso Rezza, con un chiaro riferimento ai vaccini a mRna, ossia Pfizer e Moderna.

Redazione

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