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Savona | 28 maggio 2021, 15:43

Comitato Vittime del Morandi e associazioni chiedono il sequestro di Autostrade: "Livelli manutentivi disastrosi per uso improprio dei fondi" (VIDEO e FOTO)

Secondo i legali che hanno lavorato all'esposto i fondi che avrebbero dovuto essere reinvestiti nella rete autostradale sono invece andati a ripianare i debiti per il pagamento della concessione

Comitato Vittime del Morandi e associazioni chiedono il sequestro di Autostrade: "Livelli manutentivi disastrosi per uso improprio dei fondi" (VIDEO e FOTO)

Il Comitato Vittime del Ponte Morandi ha presentato, insieme Comitato Zona Arancione Ponte Morandi, Cna Genova e Liguria, l'Unione sindacati agenti e rappresentanti di commercio italiani, Usarci- Sparci, Trasportounito e Assiterminal, un'istanza di sequestro della società Autostrade per l'Italia: secondo gli avvocati che hanno lavorato alla richiesta gli introiti derivanti dalla tariffa del servizio sarebbero stati utilizzati in maniera illecita, determinando di fatto un basso livello di manutenzione infrastrutturale, del quale la tragedia del Morandi sarebbe la drammatica conferma. La richiesta di associazioni e comitati è anche di rivalutare le modalità con cui Cassa Depositi e Prestiti intende rilevare la società che gestisce le autostrade, ridimensionando l'offerta economica alla luce delle malversazioni che emergerebbero dal lavoro condotto dai legali che hanno messo a punto l'istanza presentata oggi.

"Abbiamo lavorato in modo attento e approfondito insieme ai nostri avvocati per portare avanti quest'azione - spiega Egle Possetti, portavoce del Comitato -. Siamo come Davide contro Golia, in questi mesi l'attenzione mediatica sulla nostra vicenda è andata scemando e in alcune circostanze è stato proprio proibito di parlare della nostra vicenda in televisione. Per noi è un passo molto importante senza esiti certi, ma per noi è molto significativo".

"La nostra iniziativa è stata concretizzata questa mattina con il deposito a Roma di un'istanza di sequestro di Autostrade, ma inizia il 28 maggio del 2020, quando abbiamo presentato un esposto alla Procura di Genova - spiega il gruppo legale che ha seguito la vicenda -. L'intenzione delle associazioni è quella di capire aldilà dei sentito dire come si è verificato il crollo del Morandi, e quali dinamiche hanno avuto una continuazione, come avvenuto a nostro avviso con il dramma della funivia del Mottarone. Abbiamo fatto una storia della convenzione da cui è emerso che la tariffa del pedaggio sarebbe stata usata impropriamente per remunerare i debiti contratti per l'acquisto della concessione. Questo non sarebbe possibile perché la normativa comunitaria prevede che il concessionario di un bene pubblico possa guadagnare, ma entro un range calcolato sulla media della redditività degli investimenti sul mercato. Se i guadagni superano quella soglia le eccedenze dovrebbero andare di nuovo allo Stato, perché essendo un bene pubblico le tariffe vanno destinate essenzialmente alla manutenzione e la copertura di altri costi, dentro i quali non ci può essere il debito per l'acquisto della concessione, che deve essere pagato dagli utili".

In sostanza la richiesta contenuta nell'esposto è quella di un sequestro della società, e del riconteggio dei soldi incassati con la tariffa, chiarendo quali fondi siano andati al pagamento dei costi legittimi dell'infrastruttura, e quanti invece siano stati distratti per pagare i debiti, violando disposizioni di legge. 

"Secondo noi - spiegano ancora gli avvocati che hanno lavorato all'istanza - il livello manutentivo drammatico è secondo noi figlio di scelte imposta dall'alto, finalizzate a massimizzare i profitti, destinando risorse della tariffa che avrebbero dovuto garantire i livello manutentivi a ripianare i debiti contratti per l'acquisto della licenza nei primi anni del 2000. Sarebbe ingiusto che Cass Depositi e presiti rientrasse in possesso della concessione senza commisurare l'offerta economica a una presa di coscienza dei fatti che abbiamo segnalato alla Procura con il nostro esposto".

Redazione

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