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Politica | 20 giugno 2021, 17:00

Val Bormida, il Comitato per la Carcare-Predosa: "Opera necessaria al rilancio di un'area interregionale strategica"

Nell'incontro all'Auditorium Noberasco, proposta la creazione di una commissione ad hoc che coinvolga Liguria e Piemonte, oltre alla necessità di proseguire l'opera fino ad Albenga

Val Bormida, il Comitato per la Carcare-Predosa: "Opera necessaria al rilancio di un'area interregionale strategica"

E' stata la cornice dell'Auditorium Noberasco di Carcare ad ospitare nella giornata di ieri, sabato 19 giugno, il convegno promosso dal Comitato spontaneo di sindaci di liste civiche con imprenditori della Val Bormida, rappresentanti delle realtà produttive provinciali, delle Organizzazioni Sindacali di categoria, delle Associazioni ricettive, turistiche, operatori del settore grandi opere, con sindaci, presidenti provinciali, consiglieri regionali liguri e piemontesi e il Prefetto di Savona, Antono Cananà per parlare della Carcare-Predosa.

Nel contesto della presentazione sono stati ribaditi e sottolineati ulteriormente gli aspetti di una infrastruttura che è "non solo necessaria per il rilancio di un’area interregionale, motore produttivo del Nord-Ovest" assicurano dal Comitato, "ma è indispensabile per riaprire una direttrice di scorrimento che, da una parte riduca i tempi di percorrenza da e per la Liguria con diramazioni verso Francia, Spagna, Portogallo, e dall’altra, oltre ad alleggerire la pressione viaria verso il levante savonese, consenta l’ingresso alle direttrici europee ad un traffico su gomma che subisce un rallentamento per la congestione di un tracciato obsoleto, quantomeno insufficiente, per non dire della pericolosità di scorrimento condizionato da corsie uniche".

"Il tracciato, della lunghezza di circa 60 km, di cui 20 in Liguria e 40 in provincia di Alessandria, consentirebbe finalmente di poter accedere alle strutture ricettive e produttive dell’intera area portuale della riviera e dell’entroterra con ricadute occupazionali, industriali e produttive in genere di cui c’è estremo bisogno, per consentire il risorgere di una terra martoriata e sacrificata da infrastrutture insufficienti ed obsolete" spiegano.

"A questo tracciato base è opportuno e indispensabile aggiungere il tratto Albenga–Carcare per evitare l’imbuto che si è venuto a creare nello svincolo della diramazione dal ponente verso l’autostrada Savona-Torino, un vero e ingiustificabile collo di bottiglia ad una sola corsia, che crea rallentamenti per chilometri" aggiungono dal Comitato.

"Il tratto Albenga-Carcare, di circa 40 chilometri, consentirebbe la deviazione parziale del traffico pesante proveniente dal Portogallo, Spagna e Francia, alleggerendo in questo modo l’Autostrada dei Fiori dal traffico tra Savona a Genova, con beneficio per lo scorrimento veicolare non solo locale" proseguono nella nota diramata.

Il Comitato ha inteso promuovere la costruzione del tratto Albenga-Carcare-Predosa per dare una risposta alle esigenze dei settori produttivi, turistici, ricettivi ed economici che in questo progetto vedono finalmente una soluzione non più procrastinabile, per il riavvio delle attività economiche per troppo tempo represse.

A questo proposito il Comitato ha promosso la creazione di una commissione "per portare avanti nelle sedi decisionali questa esigenza che interessa trasversalmente l’economia non solo delle due Regioni interessate dall’opera, Liguria e Piemonte, e specificatamente le province di Savona, Imperia, Genova, con le province limitrofe di Alessandria, Cuneo ed Asti, ma dell’intero Nord Italia, proiettando il Nord Ovest verso i mercati europei e consentendo il miglior utilizzo dei porti di Savona, Vado Ligure e Genova mettendone in luce il potenziale di riferimento anche per la Svizzera, l’Austria, la Germania con ricadute entusiasmanti per le economie di riferimento".

"Quest’opera, con il suo tracciato, attento alle economie ed al territorio, ha un costo di realizzazione interessante anche per investitori istituzionali quali potrebbero essere sia Fondi d’investimento sia la Cassa Depositi e Prestiti, per la redditività intrinseca al progetto" assicurano dal Comitato.

Dal convegno è emersa unanimemente l’assoluta indifferibile esigenza della realizzazione dell’opera, per cui il Comitato, "a cui sono pervenute ulteriori nuove adesioni" assicurano, intende continuare a operare "affinché il progetto si concretizzi. Sono in programma nuove iniziative in collaborazione con portatori di interesse anche dell’alessandrino".

Redazione

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