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Politica | 23 novembre 2021, 15:26

Parto in anonimato e culle per la vita, Pastorino (Linea Condivisa): “Una scelta oscurantista che non tutela il diritto della donna di abortire”

Discussa in consiglio regionale la mozione presentata dal capogruppo di Forza Italia Claudio Muzio per avviare una campagna informativa di sensibilizzazione

Parto in anonimato e culle per la vita, Pastorino (Linea Condivisa): “Una scelta oscurantista che non tutela il diritto della donna di abortire”

“Stiamo parlando di una mozione che presenta non poche perplessità, a partire da dati poco trasparenti, dei quali non si cita mai la fonte: si parla di circa tremila neonati abbandonati in Italia ogni anno, basta però una veloce ricerca per verificare come il dato sembri essere appositamente gonfiato. A livello nazionale si parla di 243 nel 2018, 193 nel 2019 e 186, dato ancora provvisorio, nel 2020”: è quanto dichiara in una nota il capogruppo di Linea condivisa Gianni Pastorino.

“Nella mozione – prosegue Pastorino – si parla anche delle cosiddette culle per la vita, ovvero strutture termiche concepite per essere un luogo sicuro in cui lasciare un neonato. Nel territorio ligure sono cinque, tutte finanziate da movimenti e associazioni anti-scelta. Si legge inoltre, nella mozione, che si impegna la Giunta «a porre in essere, nel quadro delle azioni di sostegno alle donne in gravidanza che si trovino in situazioni di difficoltà economica, psicologica o sociale, una adeguata campagna informativa in merito alla possibilità del parto in anonimato garantita dalla legge e alla presenza delle culle per la vita sul territorio ligure”.

“L’aborto è un diritto – continua Pastorino – e non sarà facendo violenza psicologica attraverso la possibilità del parto in anonimato che si vedrà calare ulteriormente il numero di Ivg. Inseriamo piuttosto l'educazione alla sessualità nelle scuole con percorsi seri e continuativi, battiamoci per dare accesso gratuito a qualunque metodo contraccettivo, finanziamo e potenziamo i consultori che dovrebbero essere il vero motore dell’applicazione della legge 194. E se una persona vuole abortire, aiutiamola ad accedere ad un proprio diritto senza giudicarla”.

“Questa mozione piuttosto – conclude Pastorino – pare essere un apripista rispetto a una futura richiesta, per la messa a bilancio di fondi pubblici rivolti ad associazioni e movimenti anti-scelta, per svolgere queste violente campagne di sensibilizzazione e tutto questo è inaccettabile. Non facciamoci ingannare, queste persone non sono affatto per la vita, altrimenti non si limiterebbero ad imporre alle donne cosa fare con il proprio corpo, piuttosto si batterebbero per avere asili nido gratuiti, per la parità salariale, per il congedo parentale, per la costruzione di corridoi umanitari sicuri per le persone migranti o per l'educazione all'affettività obbligatoria, in modo tale da superare stereotipi di genere e cultura del possesso e dello stupro. Una mozione oscurantista e che non tutela affatto la salute psicofisica della donna andando solo ad accrescere un clima di stigma, giudizio e disservizio sanitario nei confronti di chi decide di abortire”.

Comunicato stampa

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