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Eventi | 24 novembre 2021, 07:20

Dall'arte all'assistenza, passando per la sensibilizzazione: Fidapa Finale presenta i suoi progetti contro la violenza sulle donne

Durante l'evento "Donne preziose. Quando il cuore risponde alla violenza" si è parlato di diverse iniziative che vedranno coinvolte anche le polizie locali di Finale e Loano

Dall'arte all'assistenza, passando per la sensibilizzazione: Fidapa Finale presenta i suoi progetti contro la violenza sulle donne

129 scatolette di gioielli, simbolo di coccole, riempite però da altrettanti proiettili, a significare un'ingiustificabile violenza.

Da quest'opera della sua vice presidente, l'artista Faè Djéraba, è arrivato l'invito di Fidapa Bpw Italy alle amministrazioni comunali del comprensorio finalese a riflettere, in vista della "Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne" che ricorre il 25 novembre prossimo.

"Donne preziose" si intitola l'installazione mostrata agli ospiti di Sala Gallesio, a Finale, e così si è intitolato l'incontro con la presentazione di diverse proposte volte a mettere in campo azioni finalizzate al contrasto e alla prevenzione della violenza di genere e degli abusi.

"Tutti, perlomeno a voce, siamo concordi dell'importanza del ruolo e della posizione femminile nella società. Purtroppo, le disuguaglianze, i maltrattamenti, le violenze fisiche e psicologiche continuano. Molti sforzi, tante iniziative sono in atto ma non è sufficiente, non è abbastanza - spiega Faè - Quest'opera vuole essere un richiamo, un ulteriore grido 'attenzione, la mela è avvelenata'. Non per nulla la maggiore parte delle violenze nasce nell'ambito domestico. Il lockdown, i vari confinamenti durante il Covid hanno accelerato ed esacerbato situazioni di crisi e di violenze . Cosi costrette a subire entro quattro mura maltrattamenti veniamo a conoscenza di drammatici epiloghi".

Tra le iniziative promosse quella di un corso di formazione indirizzato a rendere gli operatori maggiormente consapevoli dei vissuti delle vittime di violenza intrafamiliare nell’ottica di una migliore comprensione e prevenzione, che va a integrarsi in diversi comuni col chatbot #IoNonPossoParlare, un'applicazione virtuale dedicata alle donne vittime di violenza domestica che desiderano ricevere informazioni e supporto in modo anonimo, discreto e immediato utilizzando un pc o lo smartphone, disponibile h24.

"A Finale abbiamo una presenza con l'aliquota della Polizia municipale che può aiutare le vittime, ma questo è un tassello in più da aggiungere a quanto portato avanti dai Servizi Sociali, tutti soggetti che devono collaborare se si vuole affrontare seriamente il problema" ha spiegato il "padrone di casa", il sindaco finalese ugo Frascherelli.

"Su impulso dell'assessore Marisa Pastorino siamo da tempo impegnati in questa direzione. Grazie alla collaborazione con il Centro antiviolenza Artemisia Gentileschi, da più di un anno, nell’homepage del sito istituzionale del Comune di Pietra Ligure, è attivo il chatbot #nonpossoparlare" ha affermato a margine della presentazione il sindaco di Pietra, Luigi De Vincenzi, presente insieme alla presidente del Consiglio Comunale Michela Vignone e i responsabili dei servizi sociali e della Polizia locale.

Diversi poi sono stati gli spunti proposti dalla past president del distretto Nord Ovest dell'associazione, Antonella Tosi, da cui far scaturire un'attenta riflessione sull'argomento. Ad esempio la situazione delle donne afgane, tornata prepotentemente sotto la luce dei riflettori dopo il ritorno in auge dei Talebani e "problema che nasce da lontano, da una sottocultura retrograda di alcuni Paesi su cui ancora oggi non si sono fatti passi avanti nella parità di genere", ma anche il tema dell'infibulazione e delle spose bambine, "più presenti fuori dall'Italia ma anche dentro".

Mattia Pastorino

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