Una delle novità contenute nel nuovo decreto del governo approvato ieri sulle misure di contenimento del covid in vista del Natale, è quello relativo al green pass sui mezzi pubblici. Nel testo è stata integrata la norma contenuta nel Dl precedente, allargando l’obbligo del certificato verde, da vaccino, da guarigione da covid o da tampone, anche per l'uso dei mezzi pubblici locali, quindi bus, metro e treni regionali.
Sul tema si è riaperto il dibattito sui controlli e sul rischio contagi, che su mezzi la cui capienza è all'80% rimane comunque alta.
A fare campagna per l’obbligo vaccinale è Assoutenti, l’associazione dei pendolari, il cui presidente nazionale, il genovese Furio Truzzi ribadisce il proprio punto di vista: “Noi promuoviamo la campagna vaccinale, quindi un provvedimento del genere è ancora al di sotto delle nostre aspettative. – spiega a La Voce di Genova – Bisognerebbe che tutti avessero il vaccino, e mi sfugge il nesso sanitario sul green pass da tampone, visto che i test rapidi molto spesso non sono attendibili”.
Truzzi, alternativamente all’obbligo avrebbe preferito il super green pass anche sui mezzi, e sui controlli “Non nascondiamoci dietro una foglia di fico, è chiaro che saranno a campione. Dovranno essere fatti alle fermate e non a bordo, perché altrimenti sarebbe un caos, soprattutto sui mezzi pieni, visto che la capienza è stata aumentata all’80%”.
“La nostra – conclude il presidente di Assoutenti – non è una posizione ideologica, ma di buonsenso. Dobbiamo continuare a contenere l’emergenza sanitaria, solo così potremo dedicarci a quella economica”.