Curiosità - 31 dicembre 2021, 17:00

Albenga, record di visite al Piccolo Museo della Fionda: oltre 5 mila i curiosi nel 2021

Il museo è il “regno” di Dino Vio, che accoglie i visitatori e racconta loro storie affascinanti di fionde provenienti da ben 101 nazioni

Albenga, record di visite al Piccolo Museo della Fionda: oltre 5 mila i curiosi nel 2021

 

Tra le tante attrattive che la città di Albenga offre ai suoi visitatori, il PMF (Piccolo Museo della Fionda) è sicuramente una delle più curiose. In vico del Collegio, tra Palazzo Oddo e l'Auditorium San Carlo, racchiude in pochi metri quadrati la storia dei Fieui di caruggi di Albenga e alcune centinaia di fionde, provenienti da ogni parte del mondo. E nel 2021 ha superato ogni record di visite! Infatti, oltre 5.000 visitatori hanno varcato la soglia del Museo (sempre nel rispetto delle norme anti Covid) per ascoltare da Dino, anima del PMF, la storia della Fionda e i suoi legami con Albenga.

Dino Vio, uno degli storici monelli dei vicoli albenganesi, accoglie con un bicchiere di buon vino locale e “tocchi” di focaccia i visitatori che si affacciano nel vicoletto, incuriositi da locandine, targhe e mattonelle autografate dai personaggi famosi che transitano per la bella città delle torri e della fionda che ne decorano i muri. Racconta bellissime storie di fionde e fiondate, condivisione, legami e sana allegria. Una persona simpatica e ironica, che sa trasmettere vecchi racconti, perché conosce veramente la sua città. Parla solo italiano, ma per essere sicuro che tutti possano sentirsi accolti e a proprio agio, ha fatto scrivere in tante lingue, su uno dei muri della cantina, che tutti sono benvenuti. E per di più, sebbene ligure DOC, non vuole nulla in cambio!

Il Piccolo Museo della Fionda ospita una ricca collezione composta da ben 541 esemplari provenienti da 101 nazioni. “Molte provengono dal continente africano, dove vengono utilizzate spesso per la caccia ai pipistrelli o per tenere lontani i babbuini dai raccolti. Ma non mancano quelle asiatiche in bambù o quelle americane più moderne – racconta Dino -. Alcune sono realizzate artigianalmente e non solo in legno, ma anche in ceramica, pelle o metallo. Si tratta di autentiche opere d’arte, raffiguranti animali o visi umani”.

“Una, antichissima – prosegue - risale all'epoca napoleonica quando i Francesi, che avevano occupato Albenga, minacciavano in un editto pene severe e persino il carcere ai monelli ingauni sorpresi con le fionde a tirare sassi ai soldati e ai nobili”.

 “Ma la più antica in assoluto è una fionda antropomorfica della Costa d’avorio dei primi anni del secolo scorso, omaggio dell’etnologo Giuliano Arnaldi. E oltre cent’anni ha anche un reperto in legno e cuoio ritrovato nell’entroterra albenganese, nei dintorni della frazione di San Fedele. Opportunamente celata agli occhi più timidi c’è anche una fionda a “luci rosse” proveniente dalla Thailandia, dono di una spiritosa signora albenganese. Ho messo  un planisfero appeso a una parete, una sorta di Risiko delle fionde, dove sono segnati i territori di volta in volta … conquistati”, conclude il “re della cantina” e del Piccolo Museo della Fionda.

D’altra parte, Albenga è nota anche come "città delle torri e della fionda", infatti,  un artista di fama internazionale, Giuliano Ottaviani, si è ispirato al simbolo dei Fieui di caruggi per realizzare una fionda monumentale in vetroresina e acciaio, posta sulla principale via di accesso alla città. E anche le Poste Italiane hanno reso omaggio alla ormai mitica fionda ingauna con una cartolina dedicata ed un apposito annullo filatelico.

Tra i visitatori che fanno capolino nel Piccolo Museo della Fionda, numerosi i turisti della Costa Crociere che, a cadenza settimanale, giungono ad Albenga per scoprirne storia e bellezze, ma anche scolaresche e viaggiatori a caccia di curiosità.

Il Piccolo Museo della Fionda è un luogo magico, carico di suggestioni: vale la pena visitarlo. “E poi – rassicura Dino – la visita è gratuita”.

 

Redazione

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