Attualità - 05 gennaio 2022, 08:00

Albenga, intervista al sindaco Riccardo Tomatis: "Società multiservizi il punto di rottura con Distilo: nessuna preclusione, non è fattibile economicamente"

“Ma non c’è inadempienza da parte dell’Amministrazione. Tra i punti dell’accordo c’era la valutazione e lo studio di fattibilità, che sono stati fatti, ma finanziariamente non è realizzabile senza nuove entrate”

Mentre Diego Distilo si è chiuso nel silenzio, a una settimana dal suo annuncio riguardo l’addio alla maggioranza, abbiamo chiesto delucidazioni al sindaco di Albenga Riccardo Tomatis in merito al futuro di questa Amministrazione.

Da un punto di vista sostanziale – spiega il primo cittadino - non cambia molto, perché il consigliere Distilo era un membro in più, quindi di fatto non c’è uno sbilanciamento. Attualmente è ancora presidente del Consiglio comunale, ma dovrebbe formalizzare a giorni le dimissioni. A quel punto, la carica verrà rimessa a elezione e verrà nominato il nuovo presidente del Consiglio”.

Nei giorni immediatamente successivi al Consiglio comunale, la minoranza ha chiesto le sue dimissioni perché lei ora non avrebbe più dalla sua parte il favore degli albenganesi, dando numeri sui voti presi alle elezioni che dimostrerebbero che senza Distilo non ha più la maggioranza.

Non è affatto vero che ho vinto le elezioni con i voti di Distilo. Posso dimostrare che i conteggi sono diversi da quanto affermato dalla minoranza in questi giorni. Sicuramente Distilo ha dato un’indicazione di voto, ma non ho vinto con i suoi voti”.

Perché  nei giorni scorsi l’Amministrazione ha chiesto le dimissioni dei consiglieri di minoranza Porro, Calleri e Ciangherotti?

Il fatto che non partecipino alla vita amministrativa della città, non presentandosi ai Consigli comunali, dimostra disinteresse e mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini albenganesi che li hanno scelti per essere rappresentati. Le poche volte che sono presenti, fanno solo polemica, senza portare alcun contributo concreto per  i cittadini”.

Da cosa è scaturita la decisione del presidente del Consiglio Distilo di lasciare la maggioranza?

C’era un accordo politico basato su 3 punti che questa Amministrazione si è impegnata a rispettare: eleggere Diego Distilo quale presidente del Consiglio, la valorizzazione di viale Che Guevara e la valutazione e lo studio di fattibilità di una società multiservizi. I 3 punti sono stati da noi rispettati: Distilo è stato eletto presidente del Consiglio Comunale,  su viale Che Guevara gli interventi continuano con investimenti importanti e la valutazione e lo studio di fattibilità della società multiservizi è stata fatta. Non c’è stata inadempienza. Certo – precisa Tomatis - l’ultimo punto ha sicuramente lasciato scontento il consigliere Distilo, in quanto l’esperto esterno incaricato per lo studio ha confermato che la società multiservizi è fattibile da un punto di vista giuridico, ma non è minimamente sostenibile economicamente in relazione alle entrate del nostro Comune, anche considerando la formula meno estensiva. Al momento non abbiamo in previsione nuove e significative entrate per poterci permettere un passo simile e non si possono utilizzare soldi in entrata su conti economici differenti. Non c’erano preclusioni di sorta, credevo che avrebbe potuto essere una buona soluzione, ma davvero finanziariamente non ci sono le condizioni”.

Vi aspettavate le sue dimissioni?

Era prevedibile, ce lo aspettavamo, perché da oltre un anno il consigliere Distilo non si presentava in maggioranza. Non andando in maggioranza e non partecipando alla vita politica del comune, non ha mai spiegato e tentato di convincere gli altri consiglieri della bontà del suo progetto. Magari, se avesse spiegato il suo progetto presentando un quadro economico sostenibile, si sarebbero valutate le cose diversamente”.

Gli ultimi sviluppi sul Santa Maria di Misericordia?

Abbiamo un ospedale nuovo che non utilizziamo al 100% delle sue possibilità. Per la sua configurazione attuale, non è possibile classificarlo come Pronto Soccorso, ma possiamo utilizzare i fondi del Pnrr per raddoppiarlo e farne una struttura di riferimento di cui il territorio, che ha un comprensorio vastissimo, ha certamente bisogno. Non era pensabile continuare a invitare Toti, dopo averlo fatto più volte invano, quindi abbiamo formalizzato la proposta da portare in Consiglio con cui si chiede alla Regione di intervenire in tal senso”.