Da lunedì, 10 gennaio, per poter uscire dall’isolamento e accertare la negatività, i cittadini liguri possono avere la possibilità di effettuare i test antigenici rapidi tramite i propri medici di famiglia, i pediatri e i laboratori privati, ma anche nelle farmacie.
Un'attività che certamente vuole dare una boccata d'ossigeno agli Uffici Igiene delle Asl liguri e migliorare il tracciamento, ma che sta aumentando ancora di più la mole di lavoro dei medici e dei farmacisti alle prese già con le classiche visite e i vaccini e che potrebbe ulteriore peggiorare visto che è stata disposta la gratuità dei tamponi agli alunni delle classi nelle quali si sono verificati uno o più casi di positività al virus.
"La situazione si è un po' placata ma lunedì era diventata drammatica tra chiamate e studio, 120 telefonate per non parlare di messaggi e mail, è tutto paradossale - spiega Angelo Tersidio, segretario provinciale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale - Ho fatto pochissimo il medico ma ho passato la mia giornata a fare l'impiegato tra l'inserimento dei dati, la registrazione dei contagi e la segnalazione".
Tersidio ha inoltre sollevato una potenziale problematica, già riscontrata in più occasioni.
"Il problema grosso è che la segnalazione fatta dalla farmacia valga direttamente, noi poi dobbiamo compilare una scheda che vorremmo già fosse prodotta e inoltre abbiamo chiesto di avere quotidianamente un elenco dei pazienti che hanno effettuato i tamponi così da essere aggiornati".
"C'è un leggero aumento ma non eccessivo, la più importante criticità riguarda il fatto che molti pazienti vengono in farmacia con i sintomi e noi non possiamo effettuare i tamponi, devono essere messi in isolamento in quanto è molto pericoloso per la salute pubblica - specifica il presidente dell'Ordine dei Farmacisti di Savona Giovanni Zorgno - Per non parlare dell'infinito numero di telefonate che riceviamo sui vaccini e i tamponi, i cittadini sono disorientati".
Gli fa eco il presidente di Federfarma Savona Aldo Gallo: "È saltato purtroppo il tracciamento, con le strutture delle Asl che devono andare a verificare le persone segnalate dal medico che sono in difficoltà. Qualcuno positivo esce e va in farmacia per il tampone antigenico quando invece dovrebbero stare nelle loro abitazioni. Questo è un grosso problema, ma chi è che vigila? Se non si fa ricorso al buon senso non si va avanti".
"La situazione è complicata, è un gran caos, le persone sono spaventate e preoccupate e siamo tutti stanchi e caricati di grossa tensione - conclude Gallo - in farmacia non facciamo solo vaccini e tamponi ma dobbiamo gestire anche l'ordinario e bisognerebbe avere il doppio del personale. Il momento continua ad essere sempre di più complicato ma l'impegno c'è anche se ci sono momenti di tensione".