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Attualità | 18 gennaio 2022, 17:59

Niente carrelli ristoro sugli Intercity, a rischio 25 lavoratori tra Genova e Milano

Sono 16 a Genova e 9 a Milano i lavoratori a rischio, i sindacati chiedono aiuto a Regione Liguria

Niente carrelli ristoro sugli Intercity, a rischio 25 lavoratori tra Genova e Milano

25 dipendenti addetti al servizio di ristorazione sui treni Intercity rischiano di perdere il lavoro dal prossimo luglio.

E' uno degli effetti collaterali del Covid sul mondo del lavoro.

16 dipendenti a Genova e 9 a Milano, i cosiddetti "Carrellini", i dipendenti della cooperativa l'Unibis che passano nei corridoi dei treni a lunga percorrenza con snack e bevande, rischiano di rimanere at erra visto che il contratto nazionale dei treni, scaduto ma prorogato, è in fase di discussione tra ministero e Trenitalia.

"Ma se il rinnovo del contratto nazionale è abbastanza scontato, altrettanto non si può dire per il suo valore e il volume delle attività che verranno ricomprese - spiega all'agenzia Dire Laura Andrei, segretaria generale Filt Cgil Liguria - i primi a fare le spese di questa incertezza rischiano di essere I lavoratori più deboli, come queste 25 persone, non dipendenti diretti di Trenitalia e, anzi, legati a un subappalto del servizio nazionale di ristorazione". Tra poco più di cinque mesi, queste persone rischiano di trovarsi senza lavoro e, ancora prima, senza reddito. Durante il primo lockdown, il servizio era stato soppresso sia per le regole legate al contenimento della pandemia, sia per la diminuzione di convogli e viaggiatori. Ma i ristori e gli ammortizzatori sociali avevano fatto la loro parte nel continuare a dare un sostentamento ai lavoratori. Quando i treni sono tornati a circolare a pieno regime, però, il servizio di ristorazione a bordo con I carrellini non è stato ritenuto più così fondamentale, dato che I costi non erano completamente ammortizzati a causa della riduzione dei passeggeri, ed è ripreso solo parzialmente. Tanto che Trenitalia si dice sia intenzionata a sostituire tutto con delle macchinette self service sui vagoni. Se saltasse il rinnovo dell'appalto, dopo la proroga fino a fine giugno, per I lavoratori potrebbe voler dire licenziamento collettivo. Ma I problemi riguardano anche i prossimi cinque mesi.

Il lavoro a bordo, anche a causa della soppressione dei Thello solo parzialmente reintegrata con nuovi intercity (due coppie di treni contro i tre precedenti), non è mai ripreso a pieno: l'anno scorso c'era la cassa integrazione covid per sostenere gli addetti che prendevano servizio a rotazione. Ora, però, gli ammortizzatori sociali sono finiti, lo smaltimento delle ferie pure e la cooperativa non ha fatto richiesta di nessun altro tipo di cassa integrazione. Per questo - conclude Andrei - chiediamo alla Regione Liguria di intervenire in qualche modo a sostegno di queste persone".

Intanto venerdì è in programma un incontro con l'azienda.

Redazione

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