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Attualità | 19 marzo 2022, 10:00

Accoglienza profughi ucraini ad Albisola, no all'utilizzo dell'ex foresteria. Assessore Ottonello: "Rimoduleremo spazi all'interno del Santuario della Pace"

La proposta della minoranza non può essere accolta. Spazio anche agli appartamenti messi a disposizione da associazioni e cittadini

Accoglienza profughi ucraini ad Albisola, no all'utilizzo dell'ex foresteria. Assessore Ottonello: "Rimoduleremo spazi all'interno del Santuario della Pace"

La minoranza di Passione in Comune chiede che per gli profughi ucraini in arrivo nel comune di Albisola Superiore venga messa a disposizione l'ex foresteria, ma l'amministrazione invece punta a rivedere gli spazi all'interno del Santuario della Pace e a valutare gli alloggi messi a disposizione da cittadini e associazioni.

In una commissione consiliare congiunta è stato trattato il tema con il sindaco Maurizio Garbarini e gli assessori competenti che hanno illustrato lo stato dell'arte in merito all'accoglienza di donne e bambini in fuga dalla guerra in Ucraina.

"Albisola è un comune accogliente da sempre, dal 2011 a partire con la popolazione del nord Africa e dal 2013 quando era stato istituito il progetto Sprar che da due anni si chiama Sai. Tutto questo ci permette così di essere preparati, è una realtà che funziona e se ne riesce a parlare quando ci sono buone pratiche da sdoganare e raccontare ai cittadini - ha detto l'assessore Luca Ottonello - Potremo ospitare in caso di posti liberi dentro il progetto già attivo alcuni profughi oppure chiedere un ampliamento dei posti disponibili, come amministrazione però dobbiamo capire come rimodulare gli spazi all'interno del Santuario della Pace, un immobile enorme ma per tre quarti inattivo, non possiamo perciò ampliare nelle aree non accessibili. Abbiamo continuato a vagliare quindi le possibilità e con una rimodulazione delle camere e uno spostamento dei già beneficiari, riusciremo a liberare un piano da dedicare ad una decina di profughi".

Il comune chiederà alla Prefettura l'ampliamento dei posti Sai in modalità diffusa anche per gli appartamenti e per il momento, sondando le disponibilità sul territorio tra la cittadinanza e le associazioni, sono emersi tre appartamenti per 10-12 posti letto.

Sulla Casa Rosa, che in passato ospitava una comunità di recupero per tossico dipendenti e poi per disabili, con in ultima battuta il progetto dell'Albissola Calcio che era dedicato ai giovani calciatori del club, però le porte sarebbero chiuse.

"Negli ultimi 10 mesi ci siamo attivati per trovare una nuova sistemazione, una cooperativa del territorio si era fatta avanti manifestando l'interesse per spostare una casa famiglia, avevamo iniziato allora un dialogo con loro e con l'istituto dei padri dehoniani che sono proprietari e il comune ha una convenzione con un diritto di superficie - continua Ottonello - Ormai da quando la storia dell'Albissola calcio è tramontata l'immobile è rimasto vuoto, seppur in buoni condizioni c'è molto da fare, è vuoto e si tratta di adeguarlo alle normative, verificare l'impianto elettrico, il riscaldamento e arredarlo completamente oltre ad effettuare la manutenzione". 

Luciano Parodi

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