Sport - 20 marzo 2022, 08:02

Milano-Sanremo 2022, il ritorno alle (quasi) origini tra cantieri e proteste soft (FOTOGALLERY)

Una meraviglia il passaggio completo su tutto il litorale savonese, ma c'è molto da fare. Tutti gli scatti della nostra redazione e di Daniela Velleca

Foto della redazione e di Daniela Velleca

La Milano-Sanremo 2022 è tornata a toccare tutto il litorale savonese.

Dopo lo stop del 2020 a causa del diniego di alcuni sindaci della provincia di Savona per via della gestione delle norme di sicurezza contro il Covid (e il cambio percorso tra l'astigiano e il cuneese) e la frana sul Turchino che ha visto escluse Varazze e Celle (includendo però Sassello e Stella), in questa edizione della Classicissima di primavera, siamo potuti tornare ad ammirare la carovana nella sua interezza.

Però a farne leggermente da padrone sono stati i cantieri. A Varazze con i lavori di adeguamento idraulico del rio Cucco passando poi per il ripristinato asfalto in extremis sull'Aurelia a Celle teatro per anni del cantiere del rio Santa Brigida. Intervento effettuato ad inizio settimana che oltre a creare alcuni disagi ha visto criticare la stessa Anas da parte degli automobilisti in attesa da anni di un manto stradale rinnovato degno di nota.

Arrivati a Savona il gruppo dopo Corso Mazzini, per il secondo anno consecutivo non ha proseguito per corso Colombo, Fornaci e via Nizza ma è andato dritto verso corso Tardy & Benech, via Stalingrado, corso Svizzera e prima della rotonda dell'ingresso autostradale ha girato a sinistra verso la galleria di via Nostra Signora del Monte per poi reimmettersi sull'Aurelia a Zinola, altezza supermercato Ekom.

La causa? I tanto vituperati lavori di riqualificazione del fronte mare di ponente per la realizzazione (e questo è un bell'aspetto se si pensa alla corsa di ieri, secondo alcuni, secondo altri no) di una pista ciclabile. I lavori si concluderanno in tempo per l'edizione 2023? Chissà. Intanto i cittadini non passa giorno che non siano arrabbiati e incolonnati sul tratto. Con i ciclisti, tra i più in difficoltà proprio sul percorso.

Arriviamo ad Albenga. E qua la protesta "soft" prende il sopravvento. Cartelloni e striscioni a favore del pronto soccorso dell'ospedale Santa Maria di Misericordia che non deve morire. Dico "soft" perché è stata una manifestazione pacifica di un dissenso che sta scatenando reazioni giustificate e particolarmente forti.

Bloccare la corsa avrebbe avuto senso per avere più visibilità? No, la corsa stessa di per sé crea visibilità e in caso di gesti forti con i ciclisti coinvolti le conseguenze da pagare sarebbero state probabilmente molto alte. E' solo l'inizio e non finirà qui. Dicono gli ingauni. 

Il passaggio sotto casa è sempre magia e vedere i migliori ciclisti al mondo attraversare la nostra costa ha sempre il suo perché. Però sulle infrastrutture dobbiamo ancora lavorare.