Attualità - 04 maggio 2022, 09:45

Soppressione passaggio a livello di via Sabazia a Vado, Memoria e Futuro: "Clausole nella convenzione comportano oneri gravosi per il comune"

"Il rischio è che la convenzione possa essere impugnata e che, nel contempo, la Corte dei Conti ravvisando un danno erariale possa intervenire nei confronti degli amministratori"

E' sbarcata la settimana scorsa in Consiglio comunale a Vado Ligure la pratica sul progetto definitivo per eliminare il passaggio a livello di via Sabazia e la contestuale espressione del parere, ma la minoranza di Memoria e Futuro ha espresso alcune perplessità sulle clausole inserite nella convenzione.

Il piano di Rfi, gruppo di Ferrovie dello Stato, prevede infatti la realizzazione di una nuova rampa di collegamento stradale e di un nuovo percorso pedonale.

Oltre alla soppressione del passaggio a livello sarà creato un sottopassaggio ciclopedonale in via Maestri che collegherà via Cadorna con delle rampe per i disabili e sistemi di illuminazione e in uscita proseguendo su via Sabazia una rampa stradale che approda sull'incrocio via Tecnomasio e via Ferraris, utile come sfogo della viabilità urbana.

Inoltre è previsto il rifacimento dei binari di cui uno sarà allungato a 750 metri, come da standard europeo di riferimento, a pieno supporto dello sviluppo dei traffici ferroviari merci da e per il sistema portuale regionale.

"La convenzione da stipularsi tra il Comune e RFI per la realizzazione, in Vado Ligure, delle opere connesse alla soppressione del passaggio a livello al km 45+417 della linea ferroviaria Genova-Ventimiglia (come definito nella convenzione stessa), contiene clausole che comportano oneri a carico del Comune particolarmente gravosi, in conflitto con l’interesse pubblico (che il Comune dovrebbe tutelare), soprattutto in materia di viabilità - ha detto la consigliere di Minoranza e Futuro Elisa Spingardi - Il fatto che RFI potrà deliberatamente sospendere i lavori, stabilire una penale di 200 euro al giorno a carico del Comune per eventuali ritardi nell’emissione di ordinanze, nonché l’obbligo per il Comune a tenere indenne RFI da qualsivoglia responsabilità, reclamo, azione o molestia proveniente da terzi (comprese AdSP e Esso/Infineum), non può certo coincidere con gli interessi della comunità vadese".

"Il fine istituzionale a cui deve tendere l’ente pubblico, tenuto conto degli obblighi nascenti dal Codice della Strada, non può essere solo ed esclusivamente quello economico consistente nella realizzazione delle opere di eliminazione del passaggio a livello a cure e spese di Rfi - ha puntualizzato la consigliere di minoranza - Il rischio è che la convenzione possa essere impugnata e che, nel contempo, la Corte dei Conti ravvisando un danno erariale possa intervenire nei confronti degli Amministratori".

Minoranza e Futuro ha inoltre richiesto in consiglio al sindaco Monica Giuliano e alla giunta con un ordine del giorno di chiedere a RFI di produrre un progetto di intervento per la mitigazione acustica del traffico ferroviario oltre a presentare un emendamento che riguarda la realizzazione di un ascensore per rendere più agevole il passaggio pedonale (in aggiunta alla rampa pedonale già prevista).