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Economia | 27 giugno 2022, 18:23

Autostrade, previsto aumento tariffe 1,5% da fine giugno. Assoutenti: "Improponibile. In caso di rincari pedaggi pronti a ricorso al Tar"

"Le tariffe autostradali devono scendere considerato il servizio in netto peggioramento". La replica:" Aggiornamento calmierato già previsto dal Pef dopo un periodo di blocco di 4 anni"

Autostrade, previsto aumento tariffe 1,5% da fine giugno. Assoutenti: "Improponibile. In caso di rincari pedaggi pronti a ricorso al Tar"

"Qualsiasi aumento delle tariffe autostradali per la rete di Aspi sarà impugnato da Assoutenti dinanzi al Tar del Lazio, al fine di bloccare incrementi vergognosi dei pedaggi che non appaiono in nessun modo giustificati". Lo afferma l’associazione dei consumatori commentando le dichiarazioni di Roberto Tomasi, ad di Autostrade per l'Italia, secondo cui è previsto un aumento delle tariffe dell’1,5% da fine giugno.

Anche solo l’idea di aumentare il costi dei pedaggi sulla rete Aspi è improponibile – afferma il presidente Furio Truzzi – Gli automobilisti che utilizzano l’infrastruttura autostradale pagano ogni giorno il prezzo di un servizio in netto peggioramento, tra cantieri, ritardi, traffico e criticità varie, e proprio in tal senso e per la logica del price-cap le tariffe dovrebbero diminuire, non certo aumentare. Senza contare che Aspi è oramai tornata in mano pubblica con il passaggio alla guida di Cassa Depositi e Prestiti”.

Per tale motivo, qualora il Ministero dei Trasporti dovesse autorizzare l’incremento tariffario, Assoutenti ricorrerà al Tar del Lazio impugnando i relativi atti, a tutela degli utenti delle autostrade” conclude Truzzi.

Da parte di Autostrade non è arrivata la smentita, piuttosto la precisazione di come sia "in corso un’istruttoria in sede ministeriale e dunque, come specificato questa mattina dall’Amministratore Delegato Aspi Roberto Tomasi, non ancora deliberata dalle Istituzioni preposte", ma prevista dal Pef: "Recepito il nuovo modello Art, questa rimodulazione prevede un aggiornamento calmierato del +1.5% del pedaggio, dopo un periodo di blocco tariffario durato 4 anni, a partire dal 2018".

Essendo già inserita nel Pef, quindi, la variazione "è precedente e non è consequenziale all’attuale incremento dei costi dei materiali", concludono dal gruppo Aspi.

Redazione

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