Dopo due anni di stop forzato a causa delle misure restrittive legate alla pandemia, finalmente San Pietro è tornato a benedire le vie e il mare di Finalmarina, con la sempre sentita processione che anche quest'anno non solo ha coinvolto i finalesi, molto legati a questa tradizione, ma ha anche attirato decine di turisti tra le vie del centro e il lungomare.
Circa sessanta "pietrini" portatori della statua del santo, divisi a rappresentare le due storiche confraternite del rione marinaro: quella "dei Bianchi", discendente dai Disciplinanti, e quella "dei Neri", eredi della tradizione di "Orazione e Morte" (dedita a onorare i defunti), entrambi scalzi con le cappe turchesi o marroni (a seconda del rione di appartenenza) a ricordare la tradizione da cui discende questo evento e la vocazione di pescatori e "gente di mare" degli abitanti di Finalmarina.
"Pietro ha vissuto la sua vita seguendo Gesù, il camminare non è soltanto una tradizione ma un atto di fede" ha però ricordato il vescovo della Diocesi di Savona-Noli, monsignor Calogero Marino, che ha partecipato alla serata.
Una serata svoltasi in religioso rispetto, in una cittadina ancora scossa dalla morte improvvisa e prematura dell'assessore Claudio Casanova, salutato dal corteo al passaggio sotto il Municipio dove si trova la salma (sarà possibile rendergli omaggio ancora per quest'oggi, fino alle 12 e dalle 15 alle 18) e di fronte alla sua abitazione.
"Oggi è purtroppo una giornata triste per la morte di un amico di tutti noi, una persona di pace che mediava sempre per trovare una soluzione e andare avanti - ha detto un visibilmente commosso sindaco Frascherelli spiegando il tono minore della festa, a cui non hanno partecipato le bande musicali - Claudio amava Finale e amava come ci ha insegnato San Paolo di un amore senza interesse".
Stasera (30 giugno, ndr) torneranno invece, dopo il rinvio dovuto al maltempo di martedì scorso, i falò nelle due spiagge libere "dei Bianchi" e "dei Neri" a riproporre la vecchia usanza con la sfida alla fiamma più alta.