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Sanità | 06 luglio 2022, 08:29

"+Cairo" presenta una seconda mozione: "Convocare subito il Distretto Socio-Sanitario, servono risposte urgenti"

"Perplessi dalla recente visita del presidente Toti, sia per il contenuto di quanto annunciato che per i toni utilizzati. Il sindaco Lambertini non conosce l'argomento sanità"

"+Cairo" presenta una seconda mozione: "Convocare subito il Distretto Socio-Sanitario, servono risposte urgenti"

Nuova mozione del gruppo di opposizione "+Cairo": "La 'visita' del presidente Toti presso il 'San Giuseppe' di Cairo ha lasciato il nostro gruppo particolarmente “perplesso” sia per il contenuto di quanto annunciato che per i toni utilizzati".

"Il silenzio del nostro sindaco (Lambertini, ndrsull'argomento è sintomo di quello che noi abbiamo sempre sostenuto: non conosce l’argomento sanità, di cui si è arrogato la delega, ed è succube della politica regionale".

"Abbiamo pertanto deciso di depositare questa seconda mozione consiliare per la convocazione del Distretto Socio-Sanitario dei comuni della Val Bormida, ponendo dei quesiti che meritano urgenti risposte: il Punto di Primo Intervento H12 deve ancora intendersi temporaneo e parziale; come si intende gestire la rete delle emergenze; quali reparti rimarranno in essere presso il nosocomio cairese; il laboratorio analisi diverrà un centro prelievi?". 

"La Regione come intende definire il nuovo modello organizzativo per la rete di assistenza primaria, idonea all'individuazione di standard strutturali, tecnologici e organizzativi uniformi - aggiungono i consiglieri comunali Fulvio Briano, Renzo Berretta e Alberto Poggio - Quali cittadini potranno accedere alla casa di comunità, cosa potranno e chi potranno trovarci H24 ogni giorno della settimana; coma sarà introdotto un sistema di governance territoriale idoneo non solo a consentire la gestione dei bisogni socio-assistenziali, ma a facilitare i processi di individuazione delle priorità di intervento in un'ottica di prossimità e di integrazione tra le reti assistenziali territoriali, ospedaliere e di specialità; quali percorsi e accordi ha intrapreso con i medici di famiglia, se con gli stessi ha stabilito un differente rapporto di lavoro (da una convenzione "capitaria", ossia agganciata al numero di pazienti iscritti al loro studio ad un contratto parasubordinato con il Servizio Sanitario)". 

"Come intende prestare particolare attenzione alla continuità delle cure a favore di individui in condizioni di cronicità/fragilità e disabilità che comportano il rischio di non autosufficienza anche attraverso l'integrazione tra il servizio sociale e quello sanitario; disegnare un nuovo assetto istituzionale per la prevenzione; attuare una nuova strategia che consenta alla Val Bormida di conseguire standard qualitativi di cura adeguati; far operare le nuove strutture (assumere personale medico, pandemico o socio-sanitario, disporre di strumenti e di farmaci) e coprirne i costi".  

"Considerato che gli studi dei medici di famiglia (definiti spoke delle case della comunità) saranno collegati in rete per garantire aperture H12 sei giorni su sette, nonostante manchi totalmente l'inquadramento giuridico dei mmg, quali accordi e quante assunzioni sono previste a livello infermieristico, quale ruolo rivestiranno gli infermieri di famiglia che saranno impiegati in molte delle nuove strutture definite dal decreto, visto che sembrano essere figure decisive, ad esempio per la presa in carico dei pazienti nelle fasi post ricovero ospedaliero o in tutti quei casi dove c'è bisogno di una particolare assistenza vicino al domicilio del paziente - concludono dal gruppo "+Cairo" - Verranno fissati gli standard per i servizi delle cure palliative (ad esempio gli hospice) per i dipartimenti di prevenzione e consultori familiari?"

La mozione già depositata, è stata inviata per conoscenza a tutti i sindaci della Val Bormida. 

Redazione

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