Questa mattina la giunta comunale di Savona ha prorogato di sei mesi il regolamento comunale per la gestione dell'area della Fontanassa adibita alle famiglie di origini sinti, in scadenza il 31 dicembre 2022.
Il regolamento disponeva, salvo proroga, che il Comune di Savona avrebbe dovuto farsi carico “di una diversa allocazione e integrazione dei nuclei familiari”.
Ma in questo anno, come sottolineato dalla relazione dei servizi sociali ripresa nella delibera, questo non è stato possibile, vista l'emergenza abitativa in corso.
“Come già noto – si legge nel provvedimento - vi sono alloggi comunali destinati all'emergenza abitativa ma sono tutti occupati; situazione quest'ultima aggravata dalla ripresa dell'esecuzione degli sfratti a seguito del periodo pandemico che vede coinvolti numerosi nuclei familiari savonesi che a seguito della perdita del lavoro e della crisi economica non riescono più a fronteggiare le spese relative all'alloggio”. La conclusione è che “non sussiste una diversa collocazione almeno per ulteriori mesi 6”.
L'assessore ai Servizi Sociali Riccardo Viaggi spiega che “l'amministrazione utilizzerà questo periodo per rivedere il Regolamento e per arrivare a una soluzione condivisa che coinvolga anche le associazioni savonesi che si occupano di queste tematiche”.
Nelle scorse settimane si era svolta una riunione comune a Savona tra il Sindaco Marco Russo, gli assessori Viaggi e Maria Gabriella Branca, Arci, Caritas e Anpi. Attenzione quindi sulla sistemazione e la messa in sicurezza degli impianti elettrici, gli scarichi delle acque bianche e nere e il debito di circa 54mila euro delle bollette dell'acqua, intestate ad Ata.
Il 23 giugno del 2021 fa era stata avviata dall'allora amministrazione Caprioglio la rimozione di tre baracche abusive su un totale di sette. Una decisione che aveva fatto discutere, con i nuclei familiari coinvolti che erano stati sistemati in alloggi di proprietà di Arte, ristrutturati a carico del comune. La demolizione era stata disposta a seguito delle ordinanze emesse alla fine del dicembre 2019 e notificate ai proprietari dei manufatti che non avevano provveduto a rendere a norma le baracche.
"Tale azione è stata messa in campo contemperando la necessità di ripristinare la legalità e di eliminare le situazioni di potenziale pericolo che mettono a rischio l'incolumità delle persone residenti con l'esigenza di tutela dei soggetti fragili che occupano i manufatti interessati" aveva detto l'ex sindaco Ilaria Caprioglio.
La conclusione delle demolizioni poi però non era avvenuta e alcuni manufatti erano rimasti al loro posto. Ma entro il 31 dicembre 2022, come prevede il regolamento comunale, il campo doveva essere chiuso per lasciare spazio ad un parcheggio a disposizione della struttura sportiva.
Come già avvenuto lo scorso aprile e a luglio in consiglio comunale i consiglieri di Fratelli d'Italia Massimo Arecco e Renato Giusto hanno presentato questo pomeriggio un'interpellanza sul tema.
"La non decisione mi costringe fra sei mesi a rifare la domanda. Ci eravamo già lasciati sei mesi fa con l'assessore che mi aveva detto che entro dicembre sarebbe stata trovata una soluzione, ma tutto ciò si sposta a giugno. Bisognava dimostrare la volontà di trovarla per garantire il rispetto delle regole a livello urbanistico, di pagamento delle bollette, di igiene, di sicurezza - ha detto Arecco in consiglio comunale - Non so se avrei firmato a cuor leggero un atto del genere di rinvio, in allora non c'erano condizioni di sicurezza e igiene brillanti, ma avete ritenuto che queste possano permanere ancora. Ai savonesi interessa anche risolvere anche il tema delle bollette dell'acqua".