Politica - 28 marzo 2023, 17:44

Ato idrico, Provincia e soci riflettono: si cerca una forma alternativa alla fusione per non perdere i fondi Pnrr

Obbiettivo rispettare le scadenze di fine 2023, nodo sulla bollettazione. Da Palazzo Nervi Niero soddisfatto: "Trovati importanti spazi di intermediazione". Canepa: "Sulla presidenza APS palla in mano a Savona"

Ato idrico, Provincia e soci riflettono: si cerca una forma alternativa alla fusione per non perdere i fondi Pnrr

Trovare un soggetto giuridico al momento nuovo lasciando ai territori e alle loro società una propria autonomia su alcuni fronti senza accantonare l'esistente APS per evitare di superare con un "nulla di fatto" le prossime scadenze e non lasciar così spazio all'ombra di una possibile gara europea nella gestione dell'acqua nel savonese.

Su questa posizione hanno trovato una sintesi SCA, Servizi Ambientali e Consorzio di Depurazione delle Acque del Savonese, le tre "consorelle" dell'acqua in provincia, e i loro Comuni soci hanno trovato una quadratura in una riunione informale convocata nella giornata di ieri (27 marzo, ndr) dal sindaco del capoluogo Marco Russo ad Alassio, da dove l'Amministrazione Melgrati e la sua partecipata la scorsa settimana avevano lanciato il proverbiale sasso nello stagno del percorso richiamando alcune criticità evidenziate dai legali di parte consultati.

L'assenza all'Assemblea dei sindaci (e a quella APS) di Comune e società aveva fatto mancare il quorum, rendendo privo di significato l'incontro. Per evitare un bis nella giornata odierna il randez-vous nella Città del Muretto che ha portato a partorire questa nuova proposta: evitare la fusione tra le tre entità in APS cercando di risolvere in primis il nodo della bollettazione. Questa potrebbe ora restare in capo ad Acque Pubbliche Savonesi con le altre società affidatarie della riscossione e quindi di incamerare le risorse derivanti dalle bollette.

"Nella riunione sono stati trovati importanti spazi di intermediazione, la partita la riprende in mano Provincia come arbitro e garante - ha detto il numero due di Palazzo Nervi, già da tempo impegnato sul fronte in difesa dell'acqua pubblica - Si è capito quali sono le esigenze e abbiamo concordato di cercare un soggetto alternativo giuridicamente parlando alla fusione delle tre consorziate".

"La strada intrapresa potrebbe essere quella dell'emissione delle bollette da parte di APS, bollette che sarebbero incassate poi dalle tre società afferenti ad APS stessa che, così, manterrebbero la loro autonomia - conferma il sindaco di Albenga, Riccardo Tomatis Per quanto riguarda invece la forma di associazione (consorzio stabile, cessione di ramo d'azienda o fusione), questa sarà suggerita, compatibilmente con le esigenze dei territori, da uno studio tecnico/giuridico redatto da un esperto al quale la Provincia assegnerà un incarico".

L'obbiettivo comunque a questo punto, oltre a quello di evitare lo spettro del commissariamento, già evidenziato quale punto chiave della vicenda dai Comuni maggiori azionisti di Servizi Ambientali, è quindi quello di non perdere gli importanti stanziamenti ottenuti per i progetti dell'acqua pubblica savonese dal Recovery Fund.

"Chiederemo un parere legale per capire soprattutto se la forma alternativa può stare nel discorso del consorzio - chiosa Niero - ricordandoci come questo sia fondamentale per spendere i soldi PNRR, di cui Aps è intestataria".

"I due punti più importanti che oggi devono essere perseguiti sono: mantenere la gestione dell'acqua in carico a un soggetto pubblico e intercettare al più presto i finanziamenti per completare la depurazione dell'intera città di Albenga, Vadino e frazioni comprese" aggiunge Tomatis affrontando il discorso in chiave provinciale e comunale.

"Sono contento che abbia prevalso il buonsenso. Io e Lettieri avevamo già cercato una mediazione proprio nei termini che oggi pare abbiano messo tutti d’accordo. La posta in gioco e cioè il mantenimento dell’acqua pubblica, è un tema troppo importante che deve prevalere su tutto il resto. C’è ancora molto da fare ma finalmente si è intrapresa la strada giusta" il commento di Giancarlo Canepa, sindaco di Borghetto Santo Spirito.

E se negli scorsi giorni Canepa aveva vestito, insieme al collega loanese, i panni del "pompiere" quando tra la componente più ponentina e quella savonese del consorzio si alzava la tensione, ora sulla nomina del presidente di APS, sulla quale il Comune di Alassio chiedeva la testa di Nanni Ferro, lascia la patata bollente in mano ad altri.

"La nomina è di competenza di Savona, pertanto non ritengo di avere titolo per entrare nella questione - chiosa il primo cittadino borghettino - La Servizi Ambientali, coerentemente con quanto fatto fino ad ora, continuerà responsabilmente a dare il suo contributo per portare avanti quello che ci chiedono i cittadini: una gestione pubblica dell’acqua e della depurazione che sia la migliore possibile al minor costo possibile".

M. Pastorino - R. Vassallo

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