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Attualità | 02 giugno 2023, 18:19

Per il prossimo anno scolastico sono scoperte 384 cattedre nelle scuole della provincia

L'anno scolastico non si è ancora chiuso e già i dirigenti scolastici sono alle prese con i problemi delle classi che resteranno senza insegnanti per il 2023-24 dopo gli esisti dei trasferimenti dei docenti

Per il prossimo anno scolastico sono scoperte 384 cattedre nelle scuole della provincia

Quasi 400 cattedre scoperte in provincia, dall'asilo alle superiori, che i dirigenti scolastici degli istituti scolastici dovranno coprire per il prossimo anno scolastico. I dati sono quelli di Flc Cgil ricavati da quelli del ministero. Sulla situazione dei posti liberi nella scuola per l'anno scolastico 2023-24 dopo i trasferimenti.

Sono in tutto 384 posti di ruolo con le grosse carenze dell'insegnamento di sostegno in alcuni gradi, come le primarie: 38 alle scuole dell'infanzia di cui 13 di sostegno, 87 alle scuole primarie, di cui ben 59 di insegnanti di sostegno e 122 alle scuole secondarie di primo grado, di questi 56 sono insegnanti di sostegno. I docenti che mancano alle scuole superiori sono 145 di questi 10 di sostegno. Se si considerano le materie ordinarie, lasciando da parte il sostegno emerge che alle medie mancano 34 professori di italiano e 11 di strumenti musicali. Alle superiori di secondo grado spiccano lettere (12), informatica (12), scienze naturali e chimica (10) e matematica (14).

“Il problema in generale è l'inadeguatezza del reclutamento che si dimostra fallimentare - dice Mario Lugaro di Flc Cgil – Per l'insegnamento di sostegno c'è il nuovo decreto che dà via libera alle Università di istituire nuovi corsi di specializzazione, con l'avvio dei corsi a numero chiuso. Sono corsi che costano 2.600 e con frequenza obbligatoria. Questo significa che per un anno questi docenti sono in formazione e per loro sarà quasi impossibile combinare i corsi con l'attività lavorativa. Per ciò che riguarda le scuole dell'infanzia e primarie i corsi di laurea non sfornano docenti a sufficienza e questo costringe i dirigenti scolastici a fare ricorso alle Mad (messe a disposizione) .Non va meglio alle superiori. Ci sono le graduatorie a cui attingere ma gli insegnanti non sono stabilizzati e a farne le spese è la continuità scolastica. Un problema strutturale che segnaliamo da anni e che va affrontato in modo organico”

Elena Romanato

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