Attualità - 22 marzo 2024, 16:32

Depuratori e fognature, circa 12 milioni nel Savonese per interventi ad Albenga, Borghetto S. Spirito e Stella

Le risorse arriveranno attraverso la missione "Rivoluzione Verde e Transizione ecologica" del Pnrr

L'impianto di depurazione a Borghetto Santo Spirito

Circa 4 milioni per l’intervento di collegamento tra l'impianto di pretrattamento di Vadino e la fognatura comunale di via del Roggetto, con vasca di laminazione nel piazzale dell’ex tribunale di via Bologna, che sarà realizzato ad Albenga; oltre 5,6 milioni invece per il potenziamento dell'impianto di depurazione di Borghetto Santo Spirito; infine, circa 2 milioni di euro per le opere di riassetto ed efficientamento del sistema depurativo dell’intero abitato a Stella.

Questi i tre interventi (dei quattro complessivi, l'ultimo a Ronco Scrivia) previsti nel Savonese e inseriti nell'accordo di programma che Regione ha sottoscritto col ministero dell’Ambiente nell'ambito del miglioramento degli impianti di depurazione e di fognatura in Liguria per oltre 15,3 milioni di euro complessivi su scala regionale a valere sulle risorse previste per la Liguria dal Pnrr (misura 4.4 “Investimenti in fognatura e depurazione” della missione Rivoluzione Verde e Transizione ecologica). L’Accordo di programma sarà sottoscritto anche con la Provincia di Savona e la Città Metropolitana di Genova.

Gli interventi saranno finalizzati quindi a rendere conformi alla normativa complessivamente i servizi forniti a migliaia di cittadini liguri.

Siamo soddisfatti perché questi lavori consentiranno di risolvere definitivamente alcune situazioni di infrazione europea in tema di depurazione - spiegano il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore all’Ambiente Giacomo Giampedrone - Si tratta di un passo avanti di grande importanza, particolarmente atteso, su un tema su cui nel corso degli anni sono mancate risposte concrete: Regione Liguria, reperite le risorse grazie al PNRR, ha deciso di intervenire in supporto agli Ato provinciali, titolari degli interventi, evitando che i costi finiscano in tariffa, e quindi a carico dei cittadini”.

In questo modo - prosegue Giampedrone - andiamo inoltre a rendere più efficace la depurazione delle acque reflue anche attraverso il ricorso all'innovazione tecnologica e, dove possibile, andando a trasformare gli impianti di depurazione in vere e proprie fabbriche verdi per consentire il riutilizzo delle acque reflue depurate, per esempio per l’irrigazione o per usi industriali. Si tratta di un ulteriore, importante passo avanti nella tutela dell’ambiente della nostra regione, in particolare per quanto riguarda un tema delicato e importante come quello della depurazione”.

Redazione