Un piccolo portico curato, uno spazio con vasi di fiori e qualcuno all'interno che inizia già a sistemare per l'estate, con la nuova passeggiata a mare che arriva proprio davanti all'ingresso.
Una volta erano molte di più, strette l'una all'altra. Oggi, delle baracche di Zinola ne sono rimaste poche, dopo l'abbattimento di quelle verso Vado per il restyling della passeggiata e la realizzazione della ciclopedonale. A Zinola sono state risparmiate, rispetto a quelle della Madonnetta e del vicino molo, abbattute, o a quelle dello Scaletto dei Pescatori e del Molo di Miramare, chiuse anni fa dall'Autorità portuale.
Sono rimaste poche, ma raccontano la storia di una Savona che sta cambiando. Quelle "baracche", che erano nate come ricoveri per attrezzi da pesca o piccoli rifugi estivi per le famiglie della zona, hanno resistito al passare degli anni e sono il simbolo di una comunità che si prende il suo tempo per vivere il mare.
Negli anni, complici i cambiamenti normativi, i vincoli ambientali e le spinte alla riqualificazione della costa, alcune sono state abbattute, come è successo per quelle verso Vado per il restyling della passeggiata e la realizzazione della ciclopedonale.
Quelle che ancora esistono – tra stabilimenti balneari, una spiaggia sempre più erosa e nuovi cantieri – sono diventate piccole testimoni di un’epoca. I proprietari le vivono e le curano con discrezione, quasi infastiditi dai curiosi che ci passeggiano davanti e cercano di buttare un occhio dentro, e ognuna ha una sua storia da raccontare.