Dopo la recente polemica per la sanzione inflitta a una ragazza con sindrome di Down sulla linea Altare-Savona, un nuovo episodio riporta al centro dell’attenzione i diritti dei passeggeri fragili sui mezzi del trasporto pubblico locale. A segnalare il fatto è un viaggiatore di 36 anni, persona con disabilità certificata ai sensi della legge 104, che riferisce di essere stato sanzionato lo scorso lunedì di Pasquetta su un autobus della linea 30 Savona-Varazze.
Il motivo? Il mancato rispetto della "timbratura prima del controllo". Nonostante il disabile avesse regolarmente acquistato il biglietto, non era riuscito a obliterarlo subito dopo la salita a causa delle sue difficoltà motorie. "La mia priorità è sedermi appena salito, per evitare cadute. Per questo spesso chiedo aiuto ad altri passeggeri per timbrare al posto mio", ha spiegato. Quel giorno, però, la controllora non ha voluto ascoltare ragioni: al momento della verifica, la sanzione è scattata.
Il 36enne ha subito pagato i 40 euro della sanzione ridotta tramite bancomat. Ma ciò che contesta è soprattutto il trattamento ricevuto e il contenuto del verbale: "Mi sono sentito umiliato. La controllora ha scritto che mi sono rifiutato di firmare, ma nessuno me lo ha nemmeno chiesto", racconta con amarezza.
Il disservizio si intreccia con una più ampia questione strutturale: il biglietto cosiddetto "viola", necessario per la tratta Savona-Varazze, non è acquistabile online, impedendo a persone con disabilità di premunirsi in autonomia. "Ho contattato TPL per cercare una soluzione, ma non ho ricevuto risposta – aggiunge il 36enne – Non riesco a capire perché a chi agisce in malafede venga spesso evitata la multa, mentre chi ha un reale impedimento fisico venga punito senza appello".
Anche da parte sua una richiesta di apertura: "Vorrei dialogare con l’azienda per individuare una soluzione concreta, come la possibilità di acquistare il biglietto online e una tessera di libera circolazione per i soggetti fragili, sul modello del Piemonte. Attualmente ogni Comune decide in autonomia sulle agevolazioni, ma serve una regia regionale per tutelare davvero le persone con disabilità".