Attualità - 27 giugno 2025, 11:57

Da programmatore a Torino a calzolaio a Celle: la storia di Paolo e la sua bottega "A fior di pelle"

Da sei anni ha aperto in pieno centro storico in via Aicardi. "Il paese mi ha accolto benissimo, ho grandi riscontri"

Ha aperto nel 2019 proprio dove era presente 50 anni prima la bottega di un calzolaio avendo un riscontro più che importante per un mestiere senza tempo.

"A fior di pelle" a Celle nel pieno del centro storico in via Aicardi è diventata un vero e proprio punto di riferimento e la gentilezza, cordialità e bravura di Paolo Bona hanno colpito i cellesi e i turisti da 6 anni a questa parte.

Con la sua storia che è tutta da raccontare.

"Facevo il programmatore in una ditta a Torino, ero un tecnico hardware di reti e lavoravo 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. Un lavoro massacrante, ero sempre in turno praticamente - racconta - Una sera parlando con un amico calzolaio da una vita ho espresso il mio malumore e gli ho raccontato la mia situazione e così mi ha detto di andare da lui che mi avrebbe insegnato il mestiere.  Ho lavorato poi con lui un anno".

Imparato il particolare e storico lavoro fatto di grande manualità e creatività ha deciso di spostarsi in riviera arrivando fino a Celle e aprendo l'attività 6 anni fa.

"Ho trovato Celle e mi è piaciuta subito. 
Ora qua mi conoscono tutti, mi trovo bene. Il paese mi ha accolto benissimo, ho ottimi riscontri, a Celle infatti il calzolaio non c'è ed erano tutti contenti".

Diverse sono le richieste dei clienti nel suo laboratorio: dalla riparazione delle borse passando per le calzature, le giacche, gli zaini, articoli in pelle/cuoio, cerniere/velcri e la creazione di modelli su disegno con la scelta delle pelli, i collari, gli orecchini e molto altro.

Tanti poi sono i turisti che si rivolgono a lui nel periodo estivo.

"Arrivano da Milano con borsate di scarpe e altro materiale. Me le portano e poi passato il periodo di ferie vengono a riprendersele pronte molto soddisfatti" prosegue il calzolaio ormai diventato un cellese d'adozione che a volte ha fatto fronte anche a richieste particolari.

"Dai tendoni ai materiali per le barche. 
Nei paesi piccoli ti trovi a fare qualsiasi cosa" precisa.

Considerato che il lavoro è in calo in inverno inizia a dar sfogo alla creatività per poi proporre novità d'estate e per il 2026 sta pensando ad una innovazione per rimanere al passo con i tempi.

"Voglio proporre un servizio via posta, in qualunque momento potranno mandarmi le cinture, le scarpe, le borse da sistemare che rimanderò poi riparate" continua Paolo Bona.

Un mestiere il suo che purtroppo sta via via scomparendo e i giovani non sembrano attratti.

"Qualche tempo fa due ragazzi sono venuti a provare ma poi non c'è stato un seguito. Purtroppo i giovani hanno poca voglia di sporcarsi le mani" conclude.