Curiosità - 28 agosto 2025, 10:46

Villanova d’Albenga, l’ippodromo estivo unisce corse e passione per i cavalli

Dietro lo spettacolo, c’è un mondo fatto di cura e disciplina

All’Ippodromo dei Fiori di Villanova d’Albenga non serve la folla per vivere l’adrenalina della corsa: bastano il rumore degli zoccoli sul terreno e l’attesa sospesa prima del via.

È un appuntamento che da quest’anno ha cambiato volto: "Fino all’anno scorso l’attività era annuale, ora siamo un ippodromo estivo, con corse due volte alla settimana nei mesi di punta – spiega Andrea Biolzi, handicapper e responsabile tecnico –. Sette corse oggi, tra cui la Tris nazionale: almeno quattordici cavalli al via, una scommessa difficile, che si gioca in tutta Italia".

Dietro lo spettacolo, c’è un mondo fatto di cura e disciplina. Nelle scuderie stazionano circa cinquanta cavalli: "Alcuni restano anche dopo la stagione, altri vengono portati via. Qui corrono anche campioni veri, cavalli che arrivano da tutta Italia. Li si vede allenarsi al trotto, agganciati al sulky. È un lavoro duro, fatto di cura e di disciplina quotidiana".

L’organizzazione si muove come un ingranaggio preciso. "I dipendenti fissi sono cinque, ma nelle giornate di corse diventano almeno una ventina: chi controlla i cancelli, chi si occupa della pista, chi segue le scommesse", spiega ancora Biolzi. Poi ammette: "È una macchina che si mette in moto e che coinvolge tante persone. Purtroppo, come in tutto il mondo dell’ippica, c’è un po’ di incertezza. Non sappiamo ancora chi resterà da ottobre. I costi sono alti, le sovvenzioni ministeriali ridotte. Però pare che i nuovi insediati al Ministero stiano lavorando bene e noi speriamo che il futuro sia migliore".

"Da noi ci sono solo persone tranquille e sportivi veri. In estate anche tante famiglie, perché oltre alle corse c’è il pony, due ristoranti, gli eventi collaterali. Si vive una serata diversa, ci si svaga".

L’ippodromo, con i suoi 200.000 metri quadrati, le aree verdi, i ristoranti e l’anello illuminato che brilla nelle notti d’estate, non è solo un luogo di scommesse. È una comunità che ruota intorno ai cavalli: "Un cavallo maschio può correre fino ai 14 anni, le femmine fino ai 10, anche se i parametri stanno cambiando. È un mondo che richiede dedizione totale, ma che regala emozioni uniche".

"L’ippodromo è un’esperienza bella e diversa – conclude Biolzi –. Le corse, il pubblico, i cavalli: tutto contribuisce a creare una comunità. E io invito a scommettere sì, ma assolutamente con moderazione, perché il vero spettacolo è quello che si vive qui, insieme".

Redazione