"Se domani tocca a me voglio essere l'ultima". "Vi fa più paura il femminismo del femminicidio".
Queste alcune delle frasi impresse negli striscioni che le associazioni "Non Una di Meno Savona" e "Sorelle di Corpo", progetto transfemminista attivo da anni sul territorio ligure, hanno esposto ieri in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere.
È stata organizzata infatti un manifestazione a Savona contro la violenza patriarcale con il corteo che è scattato da Piazza Giulio II per poi atraversare Corso Italia con sosta in piazza Sisto, ha poi attraversato via Paleocapa e si è concluso in piazza del Brandale.
"Perché è necessario scendere in piazza? In un contesto socio-culturale segnato da disuguaglianze e discriminazioni crescenti, riarmo e politiche che normalizzano e perpetuano misoginia e transfobia, la violenza patriarcale continua a dimostrarsi strutturale - hanno spiegato i promotori dell'iniziativa - La mobilitazione del 25 novembre ribadisce che non sarà l’inasprimento di misure punitive isolate a garantire tutela: servono prevenzione, educazione sessuo-affettiva e al consenso nelle scuole, sostegno effettivo di chi denuncia, finanziamento dei centri antiviolenza, un welfare adeguato, autonomia economica e diritti riconosciuti, insieme alla creazione di sempre più spazi di cura e condivisione transfemminista".
"In uno scenario in cui guerre e genocidi stanno ridefinendo economia, welfare e produzione, le disuguaglianze esistenti si aggravano e le violenze si acuiscono, colpendo in modo sproporzionato donne, giovani, persone migranti, precarie, trans, queer e non binarie" concludono.
Hanno collaborato all’iniziativa lo Sportello Antiviolenza Alda Merini, Teatro 21, Villapiana Antifascista, UDI, Dialoghi d’Arte, Ciclofficina Alfonsina e ANPI Vado Ligure.