“Non è accettabile precarizzare il lavoro in porto a fronte di carichi di lavoro in aumento e fatturato che continua a crescere. Intervengano Autorità portuale e istituzioni locali, regionali e nazionali. Non è questione di poter fare o meno determinate cose contrattualmente, ma è l’utilità in questo preciso momento di crescita del terminal e del comparto, alla luce della situazione generale del territorio”, così commenta la Cgil Savona in merito alla situazione legata a Vado Gateway.
“Si deve partire dai dati di FEDESPEDI: nel 2024 i terminal container in Italia registrano +3,4% di traffici e +8% di fatturato. Vado Gateway è uno dei terminal con i risultati migliori in Italia: +7,3% di movimentazione container nel 2024 rispetto al 2023 e +21% di fatturato. Quindi a Vado aumentano i traffici e il fatturato, ma la società, a fronte di questi risultati, vuole assumere personale con contratti precari e addirittura part-time, a fronte di un accordo che prevedeva a regime 401 occupati full-time a tempo indeterminato. Arriveranno a 365 occupati entro il 31/12/2025 rispetto ai 401 previsti dall’accordo”.
“Non è accettabile precarizzare così il lavoro con l’inserimento di contratti part-time, visto che siamo in presenza di carichi di lavoro in aumento e di fatturato in aumento. È profondamente sbagliato per il territorio, che ha impellente necessità di migliorare la qualità dell’occupazione, visto che i dati INPS ci dicono che anche nel primo semestre del 2025 i nuovi contratti in provincia di Savona sono per il 95% precari, il 47% part-time e il 40% stagionali, con la media delle retribuzioni più basse dell’intero Nord-Ovest”.
“Si deve lavorare per destagionalizzare il turismo e non per stagionalizzare comparti e settori quali industria e, soprattutto, portualità. Serve un intervento anche delle istituzioni locali, in primis i comuni di Vado Ligure e Savona, e dei livelli regionali e nazionali, visto che l’investimento ha ricevuto anche parte importante di finanziamenti pubblici, anche sotto forma di infrastrutture strategiche, seppur non ancora concluse — come la strada a scorrimento veloce, il casello di Bossarino, la diga di Vado Ligure e i raccordi ferroviari — che sono urgenti per le attività portuali e per la vita quotidiana della comunità vadese e, più in generale, del territorio savonese”, conclude il sindacato.