Attualità - 01 dicembre 2025, 15:12

Autovelox censiti: online si possono verificare i dispositivi omologati, gli altri andranno disattivati

Online il registro nazionale dei 3.625 dispositivi autorizzati. I verbali degli apparecchi non censiti o privi di omologazione possono essere annullati

È operativa la piattaforma digitale https://velox.mit.gov.it/dispositivi, dove i cittadini possono verificare quali rilevatori di velocità sono regolarmente autorizzati nel Paese. Il database contiene informazioni dettagliate su 3.625 apparecchi: tipologia, numero di serie, posizionamento chilometrico e autorizzazione rilasciata dalle Prefetture competenti.

Per quanto riguarda il Savonese, il Comune di Quiliano e il Comune di Pietra Ligure risultano essere gli enti con il maggior numero di strumentazioni censite, contando ciascuno 3 dispositivi attivi. Nello specifico, a Quiliano sono presenti tre postazioni fisse (due Gatso e un Sodi Scientifica), mentre a Pietra Ligure si rilevano due postazioni fisse (Traffic Control System) e una mobile. Seguono con 2 dispositivi ciascuno i Comuni di Cairo Montenotte, Loano, Vado Ligure e Borgio Verezzi.

È rilevante notare che, mentre a Borgio Verezzi si tratta esclusivamente di postazioni fisse, per Cairo Montenotte e Vado Ligure gli strumenti sono di tipo mobile (Telelaser o Autovelox). A Loano, la dotazione è mista (un dispositivo mobile e uno utilizzabile in modalità fissa/mobile).

Risultano infine dotati di un singolo dispositivo censito i Comuni di Albenga (mobile), Borghetto Santo Spirito (mobile), Carcare (mobile), Finale Ligure (mobile), Savona capoluogo (mobile) e Spotorno (fisso).

L'ente Provincia di Savona gestisce direttamente 7 postazioni fisse, posizionate sulle strade provinciali (SP 29, SP 42, SP 6 e SP 60) per il controllo della velocità istantanea tramite tecnologia Kria T-Exspeed.

Quanto alla viabilità autostradale, il tratto savonese della A10 è monitorato con 2 sistemi di rilevamento della velocità media (Tutor/SICVe), attivi nelle tratte tra Albisola e Celle Ligure in entrambe le direzioni di marcia.

Il termine per l'iscrizione al registro è scaduto nel fine settimana. I dispositivi non inseriti nell'elenco dovranno essere disattivati. Chi riceve una sanzione da un apparecchio assente dalla banca dati potrà contestarla tramite istanza di autotutela oppure rivolgendosi al Prefetto o al Giudice di Pace.

Il censimento non affronta però la criticità fondamentale. La Corte di Cassazione ha ribadito in numerose pronunce che i dispositivi privi di omologazione non possono generare sanzioni legittime, poiché la semplice approvazione ministeriale non è sufficiente.

Sentenze recenti, emesse a novembre, hanno invalidato otto verbali elevati dall'amministrazione di Ventimiglia. Il problema di fondo è l'assenza, da oltre tre decenni, di una normativa che definisca soggetti, modalità e tempistiche per il rilascio dell'omologazione.

In primavera il Ministero aveva trasmesso una bozza di decreto alla Commissione europea, successivamente ritirata in seguito alle controversie emerse. Si optò quindi per procedere con il censimento.

I Comuni proseguono intanto con la notifica delle infrazioni, consapevoli della possibilità che vengano annullate in sede giudiziaria o amministrativa. Le conseguenze sui bilanci potrebbero essere significative: nelle quattordici principali città italiane, secondo le stime di Asaps e Alg, i proventi da autovelox hanno superato 65 milioni di euro nel 2024, circa il dieci per cento delle entrate totali da contravvenzioni.

Ora che il termine del censimento è scaduto, sabato scorso, una cosa dovrebbe essere chiara: è scattato l'obbligo di disattivare gli apparecchi per chi non ha caricato sulla piattaforma del Ministero dei Trasporti le informazioni richieste (localizzazione, modello, conformità e omologazione). Le sanzioni elevate da dispositivi non registrati saranno prive di valore.

Redazione