Come aveva preannunciato il presidente della Regione, Marco Bucci, la giunta regionale ha approvato nella seduta di oggi, 19 dicembre, la manifestazione d'interesse per la realizzazione del termovalorizzatore a cui seguirà, entro 10 giorni la pubblicazione. Una notizia che mette ancora più in allarme i comitati. Per l'impianto sono stati identificati cinque possibili aree: Valpolcevera-Scarpino; Valle Scrivia; zona Cairo Montenotte; zona Cengio; zona Vado Ligure.
Sul tema intervengono consiglieri regionali Davide Natale e Roberto Arboscello, del Pd che si oppone all'impianto e nel programma elettorale del centrosinistra alle regionali veniva bocciato.
"Inizialmente il bando doveva essere pubblicato entro il 31 luglio - proseguono Natale e Arboscello - e prevedeva una capacità operativa di 320 mila tonnellate, in grado di smaltire tutti i rifiuti prodotti in Liguria, come previsto dal piano regionale, oltre a una quota di rifiuti speciali. Una dimensione necessaria anche per raggiungere il quantitativo minimo che rendesse l’impianto sostenibile dal punto di vista economico e finanziario".
"La delibera approvata dalla Giunta – proseguono i due consiglieri - disegna invece un quadro completamente fuori dalla pianificazione regionale, prevedendo la realizzazione di un impianto con una capacità compresa tra 161 mila e 260 mila tonnellate. In questo modo si autorizza di fatto la realizzazione di un impianto incapace di rispondere alle reali esigenze della Regione, rendendo necessaria una revisione dell’intera pianificazione regionale".
"La pianificazione, infatti- dichiarano Arboscello e Natale - prevede che, una volta a regime con una raccolta differenziata al 65 per cento — obiettivo purtroppo ancora lontano da raggiungere — la produzione di rifiuti si attesti sulle 260 mila tonnellate".
"In poche parole, si sta delineando la realizzazione di un impianto che non chiuderà il ciclo dei rifiuti in Liguria. Bucci ha fallito anche su questo fronte: non viene rispettata la pianificazione regionale, gli impianti previsti spariscono dai radar, si fornisce una risposta solo parziale e, soprattutto, restano completamente oscure le ricadute in termini di tariffe su cittadini e imprese. I rifiuti che eccederanno la capacità dell’impianto che fine faranno? Ancora una volta una risposta pasticciata che non risolve i problemi, assistiamo all’ennesima beffa per i liguri”.










