Curiosità - 09 luglio 2013, 18:19

"Masche", film indipendente sulla Masca piemontese girato a Cairo Montenotte

E' il primo film della giovane videomaker ligure Flavia Cantini

La locandina

“Masche” è un film indipendente di 53 minuti, le cui riprese sono state effettuate in Giugno in Località Sant’Anna a Cairo Montenotte (Savona).

E’ un film che si propone a quanti vogliano riscoprire storie del passato, aspetti del folklore locale ormai perduti, a chi voglia compiere un “salto indietro nel tempo” e vedere, con occhi curiosi, un 1890 popolato da personaggi e vicende misteriose ma raccontate come vere dagli anziani del Piemonte e dell’entroterra ligure.

Ecco la trama del film: “Ogni luogo ha il suo patrimonio di mistero e racconta di donne e uomini con poteri speciali (sia malefici che guaritori), di leggende, di fatti inspiegabili razionalmente.

Nelle antiche campagne piemontesi figure leggendarie (o reali?) erano le Masche, donne, ma anche uomini, con un particolare potere in grado di soggiogare i malcapitati che non potevano rendersene conto, un’energia per cui bastava un loro sguardo per fermare macchine agricole, far impazzire animali, far ammalare la gente e cose simili.

Negli anni Sessanta, un gruppo di amici e familiari si riunisce in campagna per un allegro pomeriggio in compagnia.

Alla fine del pranzo, i bambini chiedono con entusiasmo a un’ anziana del gruppo di raccontare una delle sue “storie del mistero”, storie dei tempi passati.

Bianca propone due storie che sentiva narrare durante quand’era bambina e che, a detta sua, rievocano fatti realmente accaduti tanti e tanti anni prima.

Una storia di Masche, la storia della Masca innamorata, una storia che aveva coinvolto la famiglia di suo padre “Pensate, una Masca voleva nientemeno che sposare mio padre!”

Chiude gli occhi, comincia a ricordare, tutti ascoltano in silenzio e la vicenda si materializza, la Masca Dulcidia si invaghisce del giovane Remo, ma riuscirà nel suo intento?

Ancora, esistevano anche misteriosi guaritori in grado di sanare malattie con antichi riti gelosamente custoditi. E noi lo vedremo davvero.

La telecamera torna indietro nel tempo, cerca per noi le storie narrate dall’anziana signora e le ripropone, vive e reali, a noi spettatori odierni che, altrimenti, non avremmo mai avuto occasione di vedere quelle realtà misteriose del secolo passato”.

c.s.