Attualità - 22 giugno 2017, 18:05

Incendio alla SARR di Cenesi: la Provincia chiede la completa rimozione dei rifiuti depositati all’esterno

Nel contempo è stato avviato un procedimento di sospensione dei titoli autorizzativi per la gestione dei rifiuti, in modo che, qualora entro i due mesi fissati l’azienda non completasse le operazioni di smaltimento, scatterà lo stop all’attività di recupero

Incendio alla SARR di Cenesi: la Provincia chiede la completa rimozione dei rifiuti depositati all’esterno

 

Tre incendi in tre anni alla SARR di Cenesi e l’amministrazione comunale di Cisano sul Neva, in primis il sindaco Massimo Niero, si era mossa immediatamente per chiedere un sopralluogo da parte dei tecnici provinciali volto a verificare lo stato dei luoghi e il rispetto delle regole e normative previste (vedi ARTICOLO).

Afferma il sindaco Massimo Niero: “Mi sono mosso immediatamente per la tutela della sicurezza e della salute dei cittadini residenti nella zona e per le numerose aziende agricole presenti a Cenesi. I tecnici della Provincia sono venuti subito ed hanno documentato lo stato dei luoghi. La volontà non è, naturalmente, quella di fare chiudere l’impianto, ma è quella di operare nel massimo della sicurezza, magari diminuendo le quantità di rifiuti stoccati all’interno di quelle aree ed evitando accumuli che poi possono generare situazioni pericolose”.

Continua: “Speriamo che si sia aperto un dialogo positivo tra privato ed enti competenti per decidere come proseguire evitando, però, il pericolo che episodi come quelli che si sono verificati negli ultimi anni, possano ricapitare.”

Conclude Niero: “Siamo fortunati che all’interno della SARR non ci sono rifiuti pericolosi se no sarebbe stato un disastro, ma certo è necessario operare in sicurezza”.

Nel frattempo dalla provincia arriva un provvedimento che impone alla SARR di provvedere nel giro di 2 mesi alla completa rimozione dei rifiuti depositati all’esterno e l’avvio del procedimento di sospensione dei titoli autorizzativi per la gestione dei rifiuti, in modo che, qualora entro i due mesi fissati l’azienda non completasse le operazioni di smaltimento, scatterà lo stop all’attività di recupero.

“Il deposito di eccessivi quantitativi di rifiuti per tempi eccessivamente lunghi prima del loro definitivo smaltimento o recupero, a maggior ragione nel caso si tratti di rifiuti combustibili, non appare – osserva la Provincia – né rispondente a criteri di “buone pratiche ambientali” né  rispondente ai criteri che disciplinano il deposito temporaneo”.

Al contempo la SARR dovrà presentare un progetto nel quale vengano precisate nuove modalità e nuove procedure per la gestione dei rifiuti nell’impianto di Cenesi.

 

Mara Cacace

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