Attualità - 19 luglio 2018, 11:39

Archeologia subacquea: i palombari sulle tracce delle battaglie napoleoniche tra Finale e Capo Noli (FOTO e VIDEO)

Con la “tecnica della saturazione”, tre Palombari iperbarici hanno effettuato uno scavo alla profondità di circa 65 metri per acquisire nuove informazioni e reperti dal relitto di una scialuppa armata francese

Archeologia subacquea: i palombari sulle tracce delle battaglie napoleoniche tra Finale e Capo Noli (FOTO e VIDEO)

Questa mattina i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei (G.O.S.) della Marina Militare, con il supporto di Nave Anteo, hanno effettuato delle immersioni sul sito di Capo Noli, durane le quali, hanno svolto delle attività di ricerca archeologica subacquea, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Liguria, rivolte allo studio del sito archeologico della zona e alla valorizzazione della Città di Finale Ligure e del Finalese, territorio su cui si sono concentrate le prime operazioni militari del decennio delle guerre napoleoniche.

Un team costituito da tre Palombari iperbarici della Marina ha condotto infatti le operazioni con la “tecnica della saturazione” ed effettuato uno scavo alla profondità di circa 65 metri per acquisire nuove informazioni e reperti dal relitto di una scialuppa armata francese, affondata nell’ambito della “battaglia di Capo Noli” nel 1795, detta anche “battaglia di Genova”.

La storia ha inizio tre anni fa, quando un team di subacquei finalesi appassionati, guidato da Marco Colman, ha ritrovato al largo delle coste nolesi una nave affondata in una battaglia presumibilmente attorno al 1600.

Il ritrovamento è stato preso in carico dalla Marina militare che a bordo ha trovato armi ma anche piatti, attrezzature varie, strumenti per la navigazione e altro. Le ricerche stanno procedendo tuttora.

Nell'ambito di un percorso di interscambio tra marine militari, su Nave Anteo hanno operato due sommozzatori della US Navy, la Marina statunitense. A gennaio i sommozzatori italiani andranno a bordo della flotta dell'US Navy a Papua-Nuova Guinea, per il ritrovamento di un relitto della II Guerra mondiale.

Di seguito alcuni dettagli tecnici: lo scafandro pesa oltre 600 kg. Per diventare palombaro è necessaria una forte preparazione scientifica tra cui un corso di fisica applicata in ambiente marino. I sommozzatori sono talmente addestrati da essere in grado di fare varie tipologie di nodi da marinaio con le pinze dello scafandro. Il percorso formativo di un palombaro si articola in cinque anni e comprende anche corsi di paracadutismo, antiterrorismo, trasferte all'estero e molto altro. 

Una fase della navigazione nello specchio acqueo tra Finale Ligure e Capo Noli: 

Alberto Sgarlato

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