- 03 agosto 2010, 12:30

A10: Autostrada dei Fiori, e dei rifiuti (pericolosi)

A10: Autostrada dei Fiori, e dei rifiuti (pericolosi)

Molto si è scritto sull'Autofiori. Oltre ad essere l'Autostrada più cara d'Italia, a non disporre di superfici di atterraggio per gli elicotteri di soccorso, a non essersi ancora adeguata alle normative che suggerirebbero una ben diversa dotazione di idranti nelle gallerie, a conservare arrugginiti guard rails, oltre a non disporre di gruppi elettrogeni che garantiscano l'illuminazione in galleria (cfr. Carta Servizi Autofiori Spa, pag. 13) Autostrada dei Fiori Spa è l'unico concessionario autostradale di tutte le terre emerse cui riesce di chiedere 2 Euro (4000 Lire), per poco più di 5 km di strada. Chi entra a Ventimiglia per proseguire in direzione Francia, lo sa.

 

E appena 'arriva' la prima galleria francese, la differenza si vede, e gli idranti pure. Il clip è girato con un semplice telefonino:

 

 

Spiegateci. GLI IDRANTI PERCHE'IN FRANCIA SI E IN ITALIA NO? Eppure, demagogicamente, ci risulta che i pedaggi - aumentati il primo luglio - li si paghi in soldi veri qui da noi. O c'è una convenzione di cui non abbiamo trovato traccia per cui sono scelte dei francesi, fatte magari dai francesi?

 

Tutto procede senza troppi clamori, ché vorrai mica andare a infastidire il Gruppo Gavio / Salt / Argo Finanziaria & Co, con tutto il bene che stanno facendo a I.P.S., Savona, Imperia, Cuneo... Se Autofiori Spa poi ha il certificato (UNI EN ISO 9001) l'idrante assente è giustificato.

 

D'altronde, con una legge come la 264/06 in materia di sicurezza delle gallerie, che concede un soporifero termine sino al prossimo 30 aprile 2019 (due anni prima della scadenza della concessione) perché spendere per prevenire? Meglio aumenti & dividendi, possibilmente puntuali. In fondo i bilanci son magri. Con appena 50 milioni di Euro di utile netto a bilancio - da ripartirsi tra gli azionisti privati (la maggioranza) e pubblici - poverini, son da capire.

 

E per capire meglio vedi anche

 

www.savonanews.it/it/internal.php

 

www.savonanews.it/it/internal.php

 

www.savonanews.it/it/internal.php

 

www.savonanews.it/it/internal.php

 

 

Il capire però vien meno quando uscendo dal bislacco svincolo di Orco - Feglino (raro esempio di ingresso / uscita 'mono' anzichè 'stereo') si nota sulla destra una sorta di magazzino a cielo aperto, che osservato più da vicino, somiglia molto ad una discarica. O perlomeno un luogo di abbandono di rifiuti pericolosi, allo stato dei fatti.

 

Un nostro affezionato lettore ci invia infatti un eloquente filmato girato in loco pochi giorni or sono. Nelle immagini si notano tra l'altro non solo un'edificante parata di vernici in 'tolle' più o meno marce, semiaperte e sotto il sole, ma anche un bel gruppetto di batterie usate abbandonate (contro la legge, che ne prevede lo smaltimento per mezzo del Consorzio Obbligatorio Batterie esauste e a vine vita - COBAT) confie di piombo ed acido solforico. Se qualcuno avesse dubbi, i simboli arancioni di rischio chimico parlano chiaro.

 

Guardate voi stessi:

 

 

Ci piace riportare a chiosa uno stralcio dell'immancabile 'Codice etico' pubblicato da Autofiori Spa, a pagina 9 del pdf: "3.1 LA POLITICA AMBIENTALE Autostrada dei Fiori pone la massima attenzione al rispetto degli interessi della collettività e considera l'ambiente e la natura valori fondamentali e patrimonio di tutti, da tutelare e da difendere, ed a tal fine pone il massimo impegno nell'orientare la propria attività al rispetto di tali principi." (www.autofiori.it)

 

Come la mettiamo?

O meglio, quando li togliamo?

 

Grazie.

 

Sono benvenute le vostre segnalazioni, foto e video (di dimensioni contenute)

ilpunto@savonanews.it

Mario Molinari

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