Il Consigliere comunale Roberto De Cia ha scritto una lettera al Capo dello Stato Giorgio Napolitano in merito all'area limitrofa dello stadio Bacicalupo. Secondo De Cia le opere coercitive realizzate in Via Cadorna "sono fuori luogo e determinano nei fatti una riduzione delle libertà personali e collettive difese e declamate dalla Costituzione della Repubblica".
"Ill.mo Presidente,
Ella mi scuserà, se di fronte a questioni ben più impegnative e drammatiche, che si trova ad affrontare il Paese e alle quali la Sua alta e autorevole attenzione deve necessariamente prestarsi, mi permetto di interpellarLa.
Non avrei mai scomodato il Magistero della Presidenza della Repubblica per una questione di questa portata locale, se da un lato non vi avessi rinvenuto la pericolosa traccia della limitazioni delle più elementari libertà individuali e dall'altro se le decisioni assunte avessero permesso una discussione serena e fattiva nelle sedi istituzionali deputate coinvolgendo agli abitanti della zona.
Brevemente, per non tediare con inutili e troppo tecniche descizioni, sono a richiedere ll Suo alto intervento, per poter alleviare i disagi e la perdita sostanziale delle più elementari libertà personali e collettive, dei cittadini di Via Cadorna nel quartiere Legino di Savona che, a causa di una mal interpretata necessità di sicurezza durante le manifestazioni sportive nel limitrofo Stadio Comunale Bacicalupo, si sono visti ergere dinnazi alle proprie abitazioni, una massiccia ed alta recinzione.
Questo manufatto, oltre a limitare fortemente la libertà di movimento prevista dalla Costituzione per ogni cittadino, danneggia e svaluta seriamente il valore reale delle abitazioni oltre a mettere altamente a disagio i residenti durante le suddette manifestazioni calcistiche.
Caro Presidente, nè chi scrive, nè chi ivi è residente, ha nulla da obiettare rispetto al buon diritto della squadra di calcio locale di permettere ai propri tifosi ed a quelli della squadra ospite, di poter presenziare allo svolgimento delle partite in totale sicurezza.
L'obiezione più evidente è però che tutte le forme dissuasive, utilizzate nelle aree limitrofe agli stadi in altre e più importanti "piazze calcistiche", sono temporanee e non fisse. Si constata inoltre, tra l'altro, che la squadra cittadina milita nella serie C2 e il permesso rilasciato dalle Autorità competenti e dalla preposta Commissione di Vigilanza, è per un numero di tifosi, che pare troppo elevato per simili competizioni.
Ella mi permetterà, inoltre, di esternarle una amara osservazione personale e che fa riferimento alla cultura alla quale mi sono ispirato e che ha determinato quella "scelta di vita" che per venti anni mi ha impegnato costantemente, anche grazie agli insegnamenti e allo stile di vita di uomini come lei ed il compianto Giorgio Amendola.
Quello che trovo più lacerante rispetto a questi orientamenti e valori culturali è che si siano spesi, soldi pubblici che in una situazione così pesante e delicata dal punto di vista economico per le famiglie di tutta Italia, e della Liguria, avrebbero potuto implementare i servizi e le azioni volte ad diminuire le ancora gravi disparità sociali. In un momento nel quale viene richiesto un enorme sacrificio collettivo per riprendere la strada della crescita nel Paese.
Questo tra altro messo in campo da una Amministrazione Comunale che mi onoro di sostenere.
Sin d'ora. Sig. Presidente, a nome mio e dei cittadini di quel Quartiere, Le giunga il rangraziamento per ciò che alla luce delle Sue competenze e prerogative potrà fare.
Un cordiale e sincero saluto oltre al ringraziamento di un cittadino convinto della Sua imparziale e costante azione a difesa della Repubblica, della Costituzione, delle sue Leggi".







