“Dolcetto o Scherzetto?”, è questa la frase che fa impazzire i bambini di mezzo mondo e che fa impazzare l'intero mercato europeo, statunitense e canadese, per la ricorrenza di Halloween. Zucche (vere e finte), giocattoli “tenebrosi”, cappelli da strega, maschere e lunghi mantelli sono gli articoli più gettonati per festeggiare i defunti che secondo la tradizione celtica tornano a rivedere luoghi cari e familiari. I Celti infatti non temevano i propri morti e durante la ricorrenza lasciavano per loro del cibo sulla tavola in segno di accoglienza per quanti facessero visita ai vivi. Da qui l'usanza del “trick-or-treat”, in italiano "dolcetto o scherzetto?". Oltre che per i paesi anglosassoni, la festività di Halloween è molto sentita negli Stati Uniti e nel Canada del Nord, ma da qualche hanno trova consensi anche tra la popolazione italiana, anche se non tutti sanno il vero significato del giorno di festa. Un fenomeno che si è diffuso anche grazie alla globalizzazione, contagiando così numerosi italiani che colgono l'occasione per celebrare una sorta di carnevale invernale, anche se in realtà l'evento dovrebbe essere festeggiato esclusivamente dai bambini. Nelle vetrine dei negozi campeggiano “mostruosi” gadget riservati a questa ricorrenza e anche l'economia (per lo più quella cinese) ne trae i suoi vantaggi. Ma non solo. Questa sorta di festa pagana è molto sentita anche nei locali notturni, che colgono l'occasione per attirare il maggior numero di clienti.
“La festa di Halloween negli ultimi anni è sentita anche da numerosi italiani – dichiara Pino Maiellano, consigliere delegato al commercio del Comune di Alassio -. Sono sempre più frequenti le feste a tema, proprio come accade per le ricorrenze minori come ad esempio San Valentino. Nei ristoranti vengono apposte zucche incise al centro dei tavoli ed i camerieri spesso si mascheranno per donare un'atmosfera più profonda alla serata e nei locali notturni è sempre più gradita la clientela in maschera. Anche i bambini, dal canto loro, amano mascherarsi e bussare alle case dei vicini per pronunciare la frase “dolcetto o scherzetto”. Si tratta di qualcosa di simpatico, anche se non è ben visto dalla chiesa, però tutto ciò che porta indotto nell’ambito delle attività turistico ricettivo è ben accetto. Certo, come per tutte le cose non manca il rovescio della medaglia. Infatti, consigliamo ai nostri associati e conoscenti di fare un uso moderato di bevande alcoliche in quanto oltre a poter comportare dipendenza, potrebbero favorire atti di vandalismo. Bisogna ricordare che la goliardia di un momento di festa non può e non deve trasformarsi in sciocchi gesti come appunto gli atti vandalici”.





