Loano con i suoi quasi 12mila abitanti è seconda città della nostra provincia al voto il prossimo maggio.
Anche in questa realtà le strategie sono chiare:
Rifondazione, e la Federazione della Sinistra, nel suo insieme parla di programmi, il Partito Democratico insegue il centrodestra. Anzi a Loano lo ha proprio inglobato: pezzi della vecchia maggioranza di Angelo Vaccarezza, l'attuale Presidente della Provincia, FLI il gruppo dei cosidetti "finiani".
Qui quelli di sinistra sembrano quelli dell'UDC! Anzi no.
Perché a Loano ha preso vita la lista "Sinistra unita per Loano" che vede insieme FdS, SEL e sinistra sparsa a sostegno della candidatura a Sindaco di Paolo Tosi Segretario del Circolo PRC di Loano-Ceriale, attivo nel Movimento Acqua Bene Comune, promotore dei locali Gruppi di Acquisto Solidali, iscritto all'ANPI dal 1992. Insomma uno di sinistra, una lista di sinistra che si va ad aggiungere a quelle che sostengono Luigi Pignocca (PDL-Lega) e Dino Sandre (PD- IDV-UDC-FLI).
Prospettare una società alternativa
Ci presentiamo a queste amministrative con la lista “Sinistra Unita per Loano”, una lista politica composta dalla Federazione della Sinistra e Sinistra Ecologia e Libertà, con l’appoggio esterno dei Comunisti dei Lavoratori, una lista di partiti aperta a candidati indipendenti.
Una lista politica che ha l’ambizione, partendo dalle questioni locali, di prospettare una società alternativa, più equilibrata sia dal punto di vista ecologico-ambientale sia da quello sociale.
Una lista che vuole riportare questa società alla ragionevolezza, salvaguardando i nostri paesaggi sottraendoli da una cementificazione che non trova più giustificazioni. “Sinistra Unita per Loano” vuole riportare i beni comuni sotto il controllo pubblico, dichiarando l’acqua priva di rilevanza economica, liberando le spiagge che, qui e da poche altre parti nel mondo, sono di fatto considerate proprietà privata e mantenendo pubblica la gestione dei servizi.
La crisi che stiamo vivendo non è soltanto economica, dalla quale si potrà uscire solo ridistribuendo risorse ed opportunità, ma è anche crisi politica, dalla quale si uscirà ridistribuendo il potere, amministrando senza l’arroganza di chi si sente portatore di verità, rovesciando la piramide del potere con forme di democrazia partecipativa e attuando tutte le forme di trasparenza possibili cominciando ad esempio dalle commissioni consiliari aperte al pubblico, solo così potremmo sottrarre la cosa pubblica dalle lunghe mani delle mafie e delle lobby.
Insomma è necessario cambiare l’approccio, perché un altro mondo è possibile solo se cambiamo il modo in cui si fanno le cose. Incominciamo da Loano.