- 06 novembre 2011, 09:10

7 Novembre 2011: aid al kabir, la festa più importante dell'Islam

Questa giornata commemora la vicenda del sacrificio del Profeta Abramo, che aveva accettato per amore verso Dio di uccidere il proprio figlio, ma che, per misericordia Divina, alla fine sacrificò al suo posto un montone portato dall'angelo Gabriele dal Paradiso

7 Novembre 2011: aid al kabir, la festa più importante dell'Islam

Aid al adha (festa del sacrificio) è la festa celebrata ogni anno nel mese lunare islamico di Dhul hijja, in cui ha luogo il pellegrinaggio, il quinto pilastro dell'Islam, in arabo Hajj. Spesso viene anche detta aid al-kabir (“festa grande”), in contrapposizione a aid al-saghir (“festa piccola”), che è la festa per la rottura del digiuno del mese di Ramadan. Aid al kabir è una delle due feste religiose musulmane, la più importante. Questa giornata commemora la vicenda del sacrificio del Profeta Abramo, che aveva accettato per amore verso Dio di uccidere il proprio figlio, ma che, per misericordia Divina, alla fine sacrificò al suo posto un montone portato dall'angelo Gabriele dal Paradiso. Nella tradizione cristiana è presente lo stesso avvenimento, con la differenza che per i musulmani è il figlio di Hajar, Ismaele, quello che inizialmente doveva essere sacrificato. In quella cristiana invece è Isacco, il figlio di Sara e fratello di Ismaele.

Questa festa ha luogo il giorno 10 del mese di Dhul hijja in tutto il mondo islamico, unitamente ai pellegrini che assolvono all’obbligo del pellegrinaggio a Mecca, o al massimo entro i successivi tre giorni. Durante questi tre giorni è vietato qualsiasi tipo di ritiro spirituale e di digiuno, essendo giorni da dedicare unicamente al festeggiamento, senza ovviamente tralasciare i consueti impegni spirituali come la preghiera.

Le famiglie che hanno la possibilità economica di farlo acquistano un montone. Nei paesi arabo-musulmani viene spesso tenuto per qualche tempo nelle case, visto che ve ne sono molte con giardini o comunque terreni circostanti ove è possibile farlo. Qui in Italia invece lo si tiene solitamente al macello ove è stato prenotato.

L'animale destinato al sacrificio, secondo la shariia, la Legge islamica, deve essere fisicamente integro e adulto e può appartenere alla specie ovina, caprina, bovina o essere un camelide. Viene macellato mediante recisione della giugulare e delle altre vene del collo, il che permette a tutto il sangue di defluire, visto che per la legislazione Coranica (ed anche per quella biblica ed ebraica) è proibito alimentarsi con sangue o carni che ne contengano non essendo, appunto, state sgozzate. Questo tipo di macellazione inoltre concede all'animale una sofferenza fisica praticamente inesistente.

La cerimonia del sacrificio avviene nel periodo di tempo compreso fra la fine della preghiera del mattino e l’inizio della preghiera del pomeriggio. L'animale viene sacrificato da un uomo, che deve essere in stato di purezza rituale, ovvero deve aver compiuto determinate abluzioni. Quando esegue il sacrificio, deve pronunciare la formula: «In Nome di Allah! Allah è il più grande». La formula "In Nome di Allah", la “basmala”, è obbligatoria.

Secondo il parere unanime dei sapienti musulmani, è preferibile che il musulmano esegua personalmente il sacrificio. Nel caso in cui invece ci si rivolgesse ad un macellaio, non è permesso compensare quest'ultimo con parte della carne della vittima.

La carne dopo essere lasciata per qualche tempo a riposare, viene divisa in tre parti, una delle quali va consumata fin da subito in famiglia, mentre la seconda va conservata e utilizzata in seguito. La terza viene destinata ai poveri della comunità, che non hanno i mezzi economici per acquistare un capo da sacrificare. Secondo alcuni studiosi comunque chi vuole può donare tutto il montone in elemosina, anche se non è obbligato a farlo.

Il giorno di l'aid quindi ci si alza molto presto, per prepararsi a partecipare alla preghiera collettiva che è religiosamente prevista per questa giornata. Si compie un bagno rituale e ci si predispone spiritualmente, ci si veste con cura con i migliori abiti spesso acquistati proprio per questa occasione e ci si reca tutti insieme, donne, uomini e bambini, alla moschea, dove ci si scambiano gli auguri. Poi si prega tutti assieme guidati come di consueto dall'imam.

Dopo ciò si va subito a casa, e gli uomini si preparano per sacrificare il montone nei luoghi adibiti a farlo. Nei paesi arabo-musulmani, come si diceva prima, ci sono molte campagne, molti hanno pezzi di terreno che circondano le case, e di solito lo si fa lì. Qui in Italia invece si effettua in luoghi concessi da proprietari di macelli come da accordi stabiliti con lo stato italiano.

Bisogna badare, quando ci si appresta a sacrificare l'animale, ad usare tenerezza e dolcezza verso di lui, non violenza. Si deve tranquillizzarlo, accarezzarlo, voltarlo verso la Mecca e pronunciare la formula di cui sopra, ed eseguire il tutto con la massima velocità, per evitare che l'animale soffra o si spaventi. E' necessario stare molto attenti a tutte queste regole, perché questo è un rituale religioso, che se fatto in modo errato spiritualmente non avrebbe nessun valore.

Dopodichè si trascorre la giornata in famiglia o tra amici e parenti, e, contrariamente al resto dell'anno, durante il quale è consigliabile mangiare il necessario senza esagerare, ci si può cibare in abbondanza.

Lara Aisha Bisconzo

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