Sarà Mauro Vannucci (PdL) a cedere o Carlo Parodi (Lega Nord)? L'ultima miccia l'ha accesa Bruno Robello De Filippis con la polemica innescata con l'assessore alle politiche sociali Eraldo Ciangherotti (unico, insieme a Diego Distilo a non vedere intaccata la propria posizione all'interno dell'eventuale nuova giunta) lamentando un'insopportabile invasione di campo sulle "sue" deleghe (cultura ed istruzione), scusa con la quale ha accelerato il confronto serrato all'interno dello stesso PdL, rivendicando un ruolo maggiore.
Tre le teste che devono cadere per far posto allo stesso De Filippis ed ai due transfughi Gianni Pollio e Silvio Cangialosi, che usciti dalla maggioranza sono ora in quota UdC, per tornare ad essere una maggioranza solida a quota 13. Un bel grattacapo per il coordinatore provinciale Roberto Pizzorno, il quale non ci pensa neanche ad avere in organico due uomini che appoggiano una giunta Lega Nord, arrivando a minacciare la loro espulsione in caso i piani andassero a buon fine. A cedere il proprio ruolo, con notevole disappunto sarebbero Ubaldo Pastorino (bilancio) e Manlio Boscaglia (lavori pubblici) ed uno tra il pidiellino Mauro Vannucci (vicesindaco ed assessore al turismo) e il leghista Carlo Parodi (agricoltura).
Di sicuro Vannucci perderà la carica di vicesindaco a favore di Massimiliano Nucera che libererebbe così il ruolo di presidente del consiglio comunale, offerto a Pollio; ma forti probabilità ci sarebbero anche per l'assessorato al turismo, lasciandolo così completamente a bocca asciutta. La segreteria del PdL sotto il controllo di Alassandro Cibien, infatti, pretenderebbe che a cedere sia Parodi, inquanto Cangialosi fu eletto anch'egli in quota Lega Nord, ma il sindaco Rosy Guarnieri è nettamente contraria a questa ipotesi ed è convinta di riuscire a portare a casa il rimpasto già al prossimo consiglio comunale, che vedrebbe così l'ingresso dei primi due non eletti del PdL Alessandro Chirivì e Antonino Maccarone.





