Attualità - 24 ottobre 2013, 16:46

Savona, oggi al Priamar Cooperarci spegne 30 candeline in rosa

Laura Gengo: "A distanza di 30 anni in Cooperarci rifarei ancora tutto: oggi ci lavorano 460 persone"

Immagini dell'iniziativa

E’ in corso alla Fortezza del Priamar di Savona il convegno “Il bambino: I Nidi d’Infanzia, valore educativo e territoriale” che celebra un compleanno speciale: il trentesimo anniversario della nascita della Cooperativa Sociale Cooperarci Onlus.

La Cooperativa Sociale Onlus COOPERARCI nasce nel 1983 dall'iniziativa di un gruppo di assistenti sociali e educatori attivi presso l'ARCI Ragazzi di Savona, per operare nel campo dei servizi socio educativi, culturali e sportivi.

“Eravamo sei educatrici, racconta Laura Gengo, presidente di Cooperarci. Abbiamo iniziato l’attività accompagnando i bambini al doposcuola, dalle suore, ai pulmini, ora siamo 460 lavoratori. Il mondo è cambiato molto da allora, soprattutto negli ultimi due, tre anni. Per continuare a lavorare dobbiamo rendercene conto e adeguarci: non ci sono più risorse e per questo l’inventiva diventa fondamentale”.

Il mondo è cambiato, tanto, forse in alcuni momenti troppo. I giovani, purtroppo, faticano ad entrare nel mondo del lavoro e a volte studiare non basta più. “Il nostro settore, commenta la Gengo, quello dei servizi alla persona, è ancora uno di quelli che continua a lavorare. Il consiglio che mi sento di dare ai giovani è di continuare a studiare e specializzarsi. A distanza di 30 anni in Cooperarci rifarei ancora tutto: in fondo oggi ci lavorano 460 persone, in fondo stiamo andando avanti, quindi direi di sì, inizierei di nuovo questa grande avventura anche nel 2013 e lo farei anche con immenso piacere”.

Al convegno anche l’assessore alle politiche sociali della regione Liguria  Lorena Rambaudi, che commenta entusiasta questa compleanno quasi tutto in rosa:”Sei donne hanno fondato la cooperativa e ancora oggi la maggior parte dei 460 lavoratori sono donne, il cda è totalmente al femminile, un’impresa assolutamente in rosa”.

Cinzia Gatti