Politica - 27 novembre 2013, 14:05

Cade la giunta di Albenga, la reazione del sindaco: "Euforica, mi sono liberata di lacci e lacciuoli"

"Ho prestato tre miei consiglieri alla minoranza, così l'amministrazione, quella buona, è libera". Poi la bomba: "Non so se mi ricandido, potrei tornare alla mia professione"

Rosy Guarnieri

Rosy Guarnieri

"Ho prestato tre consiglieri alla minoranza, così l'amministrazione, quella buona, di chi in tre anni ha lavorato per la città e non per le proprie piccole cose, è finalmente libera". Sembra quasi felice, Rosy Guarnieri, dopo le dimissioni di massa (11 consiglieri, tutta la minoranza più 3 dei suoi) che ne hanno decretato la caduta dopo tre anni e mezzo di mandato.

"La mia prima reazione? Al momento sono euforica. Finalmente mi sento liberata di lacci e lacciuoli". E' dura con i dimissionari, Rosy. Non tanto con la minoranza, quanto con i "traditori": Gianni Pollio, Antonio Macarrone e Silvio Cangialosi. Con l'ultimo il rapporto è sempre stato storicamente burrascoso: celebre il consiglio comunale in cui si presentò con un cartello al collo, "Condomino Cangialosi", in aperto contrasto con la sua stessa maggioranza. In un altro consiglio, poi, una mozione dei suoi compagni ne chiedeva lo spostamento nei banchi della minoranza, che però rifiutò di "accogliere" il dissidente.

Ma la Guarnieri punta il dito anche contro Pollio. "E' entrato da poco, facendo un 'atto di fede' che ha già rinnegato in meno di 3 consigli. In ogni consiglio presentava un emendamento: l'ultimo ci è costato 10.000 euro in meno di Irpef. Chi non sa giocare in una squadra di solito va in un'altra, e in questo Pollio è bravo: era di centrosinistra, era venuto nel centrodestra, ora immagino tornerà di là".

Il documento di dimissioni riporta accuse durissime: "Il 'Sindaco e i suoi bravi' ogni qualvolta rilevavano dissenso anziché confrontarsi democraticamente si rifugiavano nell'insulto personale. Lasciano una città sporca, disordinata, insicura e precaria".

Lei non ci sta, e contrattacca: "Non cambierei nulla di questi tre anni. Anzi, una cosa cambierei: le liste iniziali. Le alleanze in politica richiedono dei compromessi, e io li ho accettati: non farei più questo errore". La difesa del sindaco è "pasionaria", proprio come il suo carattere. "In tre anni non ho mai smesso di essere in campagna elettorale, ma nel senso positivo del termine: ho ascoltato la gente, ho ricevuto centinaia e centinaia di persone ogni mese, nel convincimento che il sindaco è di tutti, e non di pochi. I tre dimissionari, invece, fanno politica solo per se stessi e i loro piccoli interessi".

In queste ore Rosy Guarnieri, in carica dalla primavera 2010, è in attesa del commissario. La testa è già alle elezioni del 2014, ed è qui che la leghista lancia la bomba: "Non so se mi ricandiderò. Non è il momento di prendere decisioni, faremo delle considerazioni insieme e quindi decideremo. In ogni caso non è detto che mi presenti ancora, posso anche tornare a fare quello che facevo prima. Sono una delle poche che ha mollato tutto per fare il sindaco, mettendo la mia libera professione in totale stand-by. Vedremo".

Andrea Chiovelli

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di SavonaNews.it su WhatsApp ISCRIVITI

SU