A seguito del mancato accordo di questa mattina tra sindacati e azienda, il Direttore dell'unione Industriale di Savona Alessandro Berta ha commentato l'incontro odierno.
"La trattativa di oggi si e' conclusa con un mancato accordo sindacale" - ci spiega Berta - "L'azienda ha proposto la cassa integrazione ordinaria, che rappresenta l'unica soluzione oggi percorribile per una temporanea chiusura delle aree a carbone, in modo da consentire l'adeguamento a quanto richiesto. Sappiamo che l'azienda si e' gia' attivata con il Ministero e in altre sedi per adempiere alle prescrizioni previste per superare questa situazione e riaprire.
"La cassa integrazione ordinaria di due-tre mesi rappresenta l'unica strada giuridicamente percorribile" - contiuna - "Anche perche' la cassa straordinaria riguarderebbe una situazione di crisi sull'intera azienda e non sulla sola struttura di Vado. La cosa importante per tutti, anche per l'indotto, e' ripartire al piu' presto con la produzione"
"La prossima settimana" - conclude - "E' previsto un incontro con l'Assessore Regionale Vesco, nel quale si affrontera' , come gia' stiamo facendo per altre realta' , la questione dell'indotto, al fine di valutare se sussistano i presupposti per la cassa in deroga, o altri tipi di ammortizzatori. Un ulteriore incontro e' previsto per il prossimo 9 aprile, nel quale saranno presumibilmente presenti sia il Ministero dello Sviluppo Economico che il Ministero dell'Ambiente, unitamente all'azienda, e in quella data chiederemo ai rappresentanti dell'esecutivo una politica governativa italiana chiara, che esprima quali sono le intenzioni in materia di energia".